Welfare aziendale, Vetrya di Luca Tomassini: modello di successo

L’Umbria sembra essere un regione in stato di grazia: imprenditori visionari, coraggiosi e fuori dal coro che hanno messo al centro della loro strategia di business le persone dando vita a un modello di successo di welfare aziendale studiate nelle università

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Brunello Cucinelli è probabilmente il più noto tra questi, impegnato in una sfida che è ormai diventata una certezza: le persone sono il motore trainante dell’impresa e delle persone bisogna prendersi cura.

Prima ancora che il welfare aziendale diventasse un must per le imprese che oggi possono avvalersi di sgravi fiscali e facilitazioni, Cucinelli, sulla falsa riga di un’antica tradizione che gli imprenditori italiani avevano già percorso in tempi meno recenti, ha offerto benefit, creato spazi ricreativi e regolato i tempi di bilanciamento tra lavoro e vita privata.

Ma non è il solo esempio che ha prodotto la regione.

Qualcuno si è spinto a definire la Google italiana un’impresa che in pochissimo anni ha scalato le classifiche internazionali nel campo dello sviluppo delle piattaforme on line e servizi digital.

In soli 7anni, infatti, Vetrya è riuscita a quotarsi in borsa ed è  arrivata ad occupare 90 persone entusiaste di farne parte .

L’idea di fondare l’azienda è venuta ad Alessandro Tommasini che racconta di aver avuto la folgorazione, che lo ha portato ad un cambio di vita, proprio durante una visita alla Silicon Valley.

 

Il modello di welfare aziendale di Vetrya

In una intervista rilasciata a Formiche, Luca Tammasini racconta la sua azienda che oggi annovera “un campus di 20mila metri quadri alimentato a energia solare”  e “per i dipendenti c’è a disposizione un ecosistema che comprende attività di svago e supporto alla vita quotidiana: lavanderia, pagamento dei bollettini, asilo per i figli, pista di running, palestre, campi da tennis e calcetto, una sala teatro, un centro estetico”

L’idea centrale, anche per Tomassini, è che il modello di welfare di successo deve essere pensato come un asset strategico per l’azienda. L’investimento è costante e i risultati di fatturato dimostrano quanto questi ripaghino abbondantemente, come dimostrano le ricerche che dimostrano quanto questi investimenti abbiano dei ritorni importanti.

E sono arrivati anche i riconoscimenti della bontà di questo modello:  terza nella classifica 2017 di “Best Workplace to Work”, seconda nel 2016 con un premio speciale per il sistema di welfare, nuovamente terza nel 2015.

Risultati questi che si ottengono con grande capacità di visione, di strategia e di coraggio, come dicevamo anche all’inizio.

Puntare sulle persone significa puntare sull’elemento probabilmente meno prevedibile, ma l’attenzione al benessere dentro e fuori del luogo di lavoro ripaga dello sforzo grazie all’adozione di modello di  successo di welfare aziendale.

L’attrattività di queste aziende, infatti, è tale da consentire di ingaggiare i migliori talenti e trattenerli a se con grandi vantaggio per entrambe le parti in gioco.

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