Blocco dei licenziamenti, arrivata la proroga fino al 30 giugno

È quanto previsto da decreto Sostegni. Il Ministro Orlando al lavoro per una riforma degli ammortizzatori sociali

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È stato prorogato fino al 30 giugno il blocco dei licenziamenti che avrebbe dovuto scadere a fine mese, il 31 marzo. Il provvedimento era stato preso per far fronte alla crisi causata dall’emergenza pandemica e la data si stava avvicinando, destando molte preoccupazioni tra tutti coloro che temevano di perdere il posto di lavoro.

Il decreto Sostegni

Il decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri sposta la scadenza al 30 giugno, anche se non per tutti i settori, e benché siano previste delle deroghe. Si è trovato, dunque, un compromesso tra le istanze dei sindacati e quelle di Confindustria. Il blocco è prorogato al 30 giugno per i lavoratori delle aziende che dispongono di Cig ordinaria e Cig straordinaria (soprattutto industria e agricoltura) e al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga (soprattutto terziario). Inoltre, dal 1 luglio al 31 ottobre, il blocco è previsto per chi fa ricorso a nuove settimane di Cig stabilite dal decreto Sostegni. La cassa integrazione Covid sarà per tutto l’anno ed è gratuita.

In sintesi, il decreto Sostegni prevede: 28 settimane di Cig in deroga e assegno ordinario fruibili dal primo aprile al 31 dicembre 2021; 13 settimane per la cassa integrazione ordinaria utilizzabili dal primo aprile al 30 giugno 2021.

Quali deroghe

Secondo il dl Sostegni ad oggi sarebbero escluse dal blocco dei licenziamenti le imprese che hanno chiuso l’attività e quelle fallite senza esercizio provvisorio; lo stesso varrebbe anche nel caso di intese individuali verso l’uscita.

Italia, caso unico

Un blocco dei licenziamenti, così lungo, si configura come un caso unico a livello internazionale.  Alcuni esperti sostengono che, se si dovesse prolungarlo oltre, si traccerebbero situazioni anticostituzionali, oltre che certamente in contrasto anche con le linee europee. Ciò accade mentre, anche su richiesta delle forze sindacali, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando sta lavorando a una riforma degli ammortizzatori sociali e a una riflessione che riguardi tutti i nodi emersi durante la pandemia, come la fragilità della condizione lavorativa femminile.

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