Come sviluppare le competenze digitali

Nell’ultimo episodio della rubrica dedicata alla digital transformation, Federico Amicucci, Innovation e Digital Business Director di Skilla, spiega come vincere la resistenza al cambiamento per sviluppare competenze digitali.

A cura di Skilla

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Trascrizione della puntata

Prima di parlare dei differenti strumenti e percorsi, cercheremo di comprendere l’approccio, almeno secondo l’esperienza Skilla.

Nello sviluppo di competenze digitali è possibile incontrare alcune difficoltà, come, ad esempio, una certa resistenza da parte delle persone. Secondo i report del World Economic Forum, solo il 44% delle persone è aperto al cambiamento. Anche a causa di questo, il processo di consapevolezza e condivisione tra persone è fondamentale.

Scopriremo poi che il tema è molto ampio e i programmi di sviluppo necessari sono differenti per ogni singola persona e, come se non bastasse, che le competenze digitali si modificano ed evolvono rapidamente nel tempo.

Una volta iniziato il percorso, ci accorgeremo presto che non è sufficiente addestrare le persone all’utilizzo di un software per competere nell’era digitale. Dobbiamo passare per la consapevolezza e l’educazione, allenando le capacità di utilizzare nuovi software, nuovi approcci e nuove metodologie per raggiungere obiettivi.

Infine, potremo incontrare anche difficoltà legate all’esperienza: ad esempio, dobbiamo assicurarci di utilizzare il software semplici e accessibili a tutti. Non sempre siamo dotati di strumenti idonei ad affrontare la trasformazione in corso. E allora che facciamo? Proviamo a condividere delle linee guida che tutti i percorsi di sviluppo dovrebbero condividere.

In primis, dobbiamo pensare a programmi vari ma soprattutto continui. Gli strumenti di digital learning sono quelli giusti. Un webinar o un corso da soli non bastano: l’approccio del micro learning e del micro testing continuo è quello vincente, unito a esercitazioni, confronti con esperti e project work.

Un altro aspetto fondamentale è legato allo stile di comunicazione. Dobbiamo essere empatici con le persone. La comunicazione non può avere come messaggio nascosto: ‘o così o niente’. Non tutti hanno chiesto un mondo iper digitalizzato. Anche se sappiamo che la digitalizzazione è necessaria alla sostenibilità e alla competitività dell’organizzazione, è giusto ascoltare i timori, le paure e le resistenze, e allinearsi al sentimento comune. Ricordiamoci sempre che il futuro non è digitale, il futuro è delle persone.

Altro aspetto importante è l’engagement: dobbiamo creare percorsi coinvolgenti indipendentemente dagli strumenti che useremo. Dobbiamo essere capaci di appassionare e motivare le persone. Possiamo utilizzare meccaniche di gamification, confronti, supporto tra pari, badge, notifiche push, squadre e tanto altro.

Poi, data la varietà di competenze digitali e le differenti esigenze di ogni persona, dobbiamo provare a fornire percorsi di apprendimento personalizzati per ognuno. Gli ultimi due aspetti riguardano l’accessibilità e l’ampiezza. L’accessibilità, oltre a prevedere un approccio inclusivo, è legata allo strumento che useremo, che dovrà essere semplice e garantire un’esperienza soddisfacente all’utente. Infine, se vogliamo sviluppare cultura digitale, non concentriamoci solo sull’addestramento al software, ma proviamo a dare un senso, una visione d’insieme, e un’educazione al digitale.

Guarda gli altri video per conoscere quali strumenti è possibile utilizzare concretamente.

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