Lavoro Sostenibile, gli scenari presenti e futuri per le persone, l’azienda, il territorio e l’ambiente

Come si legano intenzioni corporate e scelte operative in ottica di sostenibilità? Quali soluzioni per gli HR in riferimento ai valori ambientali, economici e culturali? A queste e tante altre domande ha trovato risposte l’evento “Lavoro Sostenibile”, ideato e organizzato da HR Link il 24 maggio 2023 live presso Le Village by CA a Milano e in streaming sulla pagina LinkedIn. Una giornata ricca di spunti, analisi, testimonianze e molto altro, dedicata alle funzioni HR, General Services e HSE per creare momenti di dialogo e confronto su modelli concreti di sostenibilità esplicata nelle scelte dei business per le persone, l’azienda, il territorio e l’ambiente.

tavola rotonda sostenibilità

La sostenibilità in azienda

La questione della sostenibilità in azienda è un tema molto ampio, un prisma di opportunità e di scelte per le direzioni HR che impattano sulle persone, così come sulla comunità e sui territori in cui operano. Se ne è parlato nella prima tavola rotonda, dal titolo “Sostenibilità in azienda”, moderata dal giornalista e scrittore Filippo Poletti.

Mauro Magatti, sociologo, economista, professore ordinario di Sociologia Facoltà di Scienze politiche e sociali Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha riflettuto su quali siano le condizioni per far sì che il lavoro possa tornare a essere il perno di un legame generativo tra mondo delle imprese, istituzioni pubbliche e persone reali.

Per Magatti, il tema centrale per gli HR è la capacità di interpretare la sostenibilità nella sua accezione più ampia, ossia non solo in senso neo-tayloristico in termini di efficientizzazione e digitalizzazione. Significa non azzerare la sostenibilità a entropia organizzativa, ovvero non trasformare tutto in procedura, ma fare uno sforzo perché la sostenibilità cambi i comportamenti, migliori le relazioni all’interno dell’impresa e il rapporto con l’ambiente circostante. La sostenibilità diventa così in una prospettiva generativa, l’occasione per creare organizzazioni noetiche, in grado di “pensare” in un’ottica di miglioramento.

Elisa Rotta, Program Manager presso la Fondazione Sodalitas, ha illustrato l’attività di sintesi e promozione che portano avanti realtà come la fondazione Sodalitas, che promuove iniziative realizzate in co-progettazione e collaborazione tra le imprese e gli stakeholder più rilevanti: istituzioni, terzo settore, scuola, università e centri di ricerca e network internazionali.

Gianluca Grondona, Chief HR, Organization & Systems Officer di Webuild, dal 2021 inclusa nell’indice MIB ESG, ha illustrato il contributo della funzione HR in termini di sostenibilità in un’azienda come Webuild, i cui prodotti e pratiche devono essere sostenibili. Per Grondona, le risorse umane sono fondamentali dal punto di vista dell’organizzazione, così come dell’orientamento culturale verso il cambiamento secondo pillar che Webuild ha individuato in people, planet, progress, partnership e prosperity, l’obiettivo finale per creare valore presso le comunità.

Enrico Martines, direttore Sviluppo e Innovazione Sociale di Hewlett Packard Enterprise, ha illustrato come si possa vincere la sfida di coniugare le pratiche ESG con la competitività di un mercato tecnologico che richiede strumenti sempre più efficienti e dal sempre maggiore impatto ambientale. La direzione, secondo Martines, non può che essere verso una nuova interpretazione della tecnologia che riprenda il concetto di economia circolare, ossia verso un modello “a consumo”. Cosa possono fare le aziende? Nel concreto, Martines ha portato l’esempio di Hewlett Packard Enterprise che da tempo mette in campo un approccio organico in relazione alla sostenibilità, avendo per esempio inserito obiettivi ambientali e sociali negli Mbo di tutti i suoi executive e dichiarando, tra l’altro, di puntare a diventare Net Zero entro il 2040.

La cultura della sostenibilità in azienda

In che misura il lavoro, la sua organizzazione e il modello manageriale impatta sull’ambiente? Siamo pronti a contribuire a tutti i livelli al raggiungimento di un obiettivo comune? In che modo la leadership dell’HR è pronta per essere il driver di un cambiamento che dall’azienda coinvolga anche la comunità in cui opera? Sono le domande che Enrico Martines, questa volta nelle vesti di moderatore, ha posto durante la seconda tavola rotonda “La cultura della sostenibilità in azienda”.

Elena Shneiwer, responsabile Sostenibilità e Patrimonio Artistico, Cassa Depositi e Prestiti ha illustrato il caso concreto dell’azione portata avanti da Cassa Depositi e Prestiti. Shneiwer ha individuato tre aree fondamentali di collaborazione tra chi in azienda si occupa di sostenibilità e le risorse umane: formazione sulle tematiche ESG, da rendere accessibile a tutta l’azienda, diversity in ottica di collaborazione e coinvolgimento delle persone.

Roberto Degli Esposti, managing partner performant by Scoa, ha introdotto l’interessante concetto di “insetting”, ossia il principio secondo il quale un’organizzazione può essere strutturalmente sostenibile, senza generare nessun tipo di impatto negativo sull’ambiente circostante dal punto di vista economico, organizzativo e sociale. Come, per esempio, le case progettate per essere totalmente indipendenti a livello energetico, le organizzazioni possono adottare schemi e procedure organizzative che vanno nella direzione di un’autonomia sostenibile. Da dove si parte? All’origine di ogni decisione, ci si dovrebbe chiedere prima di tutto se questa porti o meno a una maggiore sostenibilità, ma anche i modelli di leadership possono essere pensati per essere sostenibili, proponendo nuovi modi di porsi e di sviluppare le competenze all’interno delle organizzazioni secondo il principio dell’insetting. L’approccio è anche a una nuova definizione di cultura aziendale, che  – oltre a proporre strategie di alfabetizzazione su temi come quello della sostenibilità –  dovrebbe comprendere, in ottica inclusiva, tutti i punti di vista, anche quelli di chi non si riconosce nel sistema valoriale proposto.

Il ruolo della direzione HR

Le aziende possono dare un grande impulso alla promozione della cultura sostenibile sia per quanto riguarda prodotti e metodi di produzione che proponendo esempi virtuosi attraverso i comportamenti delle persone che le rappresentano. È partita da questi presupposti la discussione della terza tavola rotonda di “Lavoro sostenibile” sul ruolo delle direzioni HR in ottica di sostenibilità.

Gabriele Gabrielli, consigliere delegato di People Management Lab, direttore e docente presso Università europea di Roma e Adjunct Professor in HR Mngt & Organisation presso la Luiss Guido Carli, qui anche in veste di moderatore, ha illustrato come, in questi tempi di grandi trasformazioni, la direzione HR è chiamata a impegnarsi nello sviluppo di nuove people strategy che facciano leva sulla sostenibilità del lavoro e il benessere integrale delle persone. Il fine è quello di costruire nuove proposte di valore che mettano al centro un purpose efficace e una job experience coinvolgente.

Gianluca Dardato, Chief HR Officer di Esaote ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di creare posti di lavoro generativi e automotivanti così come un equilibrio che può funzionare solo se in ottica win-win tra persone e azienda. La sostenibilità intesa come cambiamento culturale, secondo Dardato, è una grande opportunità anche per delineare nuovi modelli di leadership con un diverso modo di fare cultura all’interno delle organizzazioni così come all’esterno.

Anche per Nicola Ladisa, Human Resources and Organization Director Corporate della Holding De Agostini Group e Adjunct Professor dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, la sostenibilità è una grande opportunità. Da un punto di vista pragmatico è l’occasione per le funzioni HR di rivisitare le proprie competenze, in particolare riguardo all’ engineering dei processi di organizzazione, in modo da mettere in campo azioni utili che incontrano le necessità delle persone e dell’azienda.

Sostenibilità e talenti

Come si riporta al centro della strategia aziendale la valorizzazione delle persone?

Nell’ultimo appuntamento della mattinata Martina Borsato, Research & Innovation Senior Analyst di Lifeed ha illustrato a Filippo Poletti e alla platea in sala e da remoto come le aziende possono concretizzare l’investimento sulle persone, portandole ad avere più consapevolezza di sé e delle proprie competenze sviluppate sia nel lavoro che nella vita privata per generare un circolo virtuoso che ha impatti diretti sia sul benessere che sull’efficacia. Tutto questo, permette agli HR di accompagnare le persone nell’apprendere come utilizzare le proprie competenze professionali e personali per affrontare nuovi ruoli, così come per ampliare le proprie risorse, per allenare la capacità di apprendimento e un approccio resiliente al cambiamento.


Lavoro Sostenibile è stato un momento di incontro rilevante. Grazie ai relatori per i loro interventi di alto livello e ai partner che hanno reso possibile l’evento: Lifeed, FreeNow, People Management Lab, DNV, Performant by Scoa, Workpleis e a quanti lo hanno sostenuto: Smart Working Day, Make a Wish e Franco Angeli.

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