Quota 100, non solo: ecco cinque possibilità per anticipare la pensione

Si è parlato soprattutto di quota 100 e, in passato, della Riforma Fornero, che ha allungato l’età lavorativa prima di poter andare in pensione. Ma ci sono diversi strumenti che consentono di lasciare il lavoro in anticipo rispetto all’età standard stabilità per la pensione di anzianità. Ecco quali.

quota 100

Dopo mesi di dibattito sulla manovra, Quota 100 è una realtà: dal gennaio di quest’anno sarà possibile andare in pensione a 62 anni con 38 (o più) di contributi, anche se con tagli dell’assegno previdenziale. Una riforma attesa, a giudicare dal boom delle domande (non delle concessioni): ad oggi sono 53 mila, di cui il 42% proveniente da regioni del Sud, mentre Nord e Centro si dividono equamente il restante 58%.

Al tema quota 100 è dedicato uno studio, con gli ultimi aggiornamenti sul provvedimento varato dal governo gialloverde, pubblicato da Pensioni e Lavoro. Non è però l’unico strumento per anticipare l’uscita dal lavoro. Le opzioni disponibili potrebbero consentire di andare in pensione anche prima dei 60 anni (al netto di una normativa in costante evoluzione).


1. Opzione donna:

con 58 anni di età e 35 di contributi, le lavoratrici (59 se autonome) potranno avere una pensione ricalcolata con il solo criterio contributivo, quindi con un assegno ridotto. Si tratta di una formula che l’attuale governo ha prorogato per il 2019.

 

2. Precoci:

chi ha versato contributi prima dei 19 anni, ed è in possesso di ulteriori requisiti, può uscire con 41 anni di contributi versati.

3. Scivolo:

è una opportunità per chi è vicino (entro 3 anni) a raggiungere quota 100. Potranno andare in pensione in virtù di un accordo aziendale, teso a far entrare i giovani al lavoro. A supporto dei neo pensionati potranno intervenire i fondi bilaterali (che potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito nel periodo di tempo che manca ai lavoratori senior per raggiungere i requisiti per la quota 100).


4. Isopensione:

riguarda solo chi lavora in aziende con più di 15 dipendenti. Il lavoratore deve siglare un accordo di esodo con prepensionamento a carico dell’azienda (ad ora fino a 7 anni di anticipo). Fino alla pensione percepirà un importo mensile pagato dall’ex datore di lavoro. Una opzione che ha avuto finora poco successo perchè farraginosa e molto costosa per le imprese.


5. Rita:

è per chi ha un’età vicina ai 60 anni. Rita è una rendita integrativa temporanea anticipata che consente di utilizzare, prima di andare in pensione, il capitale accumulato nella previdenza integrativa sotto forma di un assegno periodico.

 

I beffati di quota 100

Ogni riforma ha il suo lato B. Ci ricordiamo gli esodati della Fornero, anche quota 100 ha fatto arrabbiare qualcuno: con una differenza anagrafica o contributiva di qualche mese, si rischia (per chi sceglie la pensione) di dover restare al lavoro per molti anni ancora. Un approfondimento di Termometro Politico sugli esclusi da quota 100.

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