Selezione del personale: arriva la tecnologia in aiuto dell’HR e del candidato

La tecnologia entra nel mondo della selezione del personale. Lo scenario in cui si inserisce questa nuova tendenza è quella di un’evoluzione sempre più spinta verso sistemi che facilitino il lavoro del recruiter e valorizzino i candidati

selezione del personale

La tecnologia entra nel mondo della selezione del personale. Lo scenario in cui si inserisce questa nuova tendenza è quella di un’evoluzione sempre più spinta verso sistemi che facilitino il lavoro del recruiter e valorizzino i candidati.

L’esperienza dei selezionatori ci racconta di come sia sempre più difficile ed estenuante effettuare un buon screening dei cv con la garanzia di aver posto la giusta attenzione ai candidati potenzialmente più adatti. Ogni offerta di lavoro è seguita, infatti, da una quantità innumerevole di candidature ed il poco tempo a disposizione di chi fa selezione del personale finisce per compromettere la sicurezza di fare la scelta migliore.

Un’altra criticità che i selezionatori mettono in evidenza è data dall’impossibilità di farsi un’idea più accurata del candidato a partire dal solo cv: le soft skill ovviamente non possono essere dedotte dalle esperienze lavorative elencate, ancor meno è possibile farlo quando ci si trova di fronte al curriculum di un giovane che non ha ancora lavorato.

 

Le soft skill chiave di volta del successo individuale e organizzativo

Il tema delle soft skill è centrale anche per chi si propone ad un’azienda e trova molto spesso nella prima fase di selezione del processo, lo screening dei cv, un ostacolo difficilmente superabile.

Di questo tema si è parlato a Milano il 12 ottobre presso i locali di Copernico durante l’evento intitolato “Di persona è meglio? #softskills e Digital #Hrevolution in azione.  Ad introdurre l’argomento è stata Silvia Ghisio Digital and Social Hr consultant @energiaPura, organizzatrice dell’incontro, che ha trattato il tema delle soft skill e della generalizzata banalizzazione di un tema, che spesso viene derubricato alla voce “competenze comunicativo-relazionali”.

Silvia Ghisio ha lanciato un sondaggio in rete in cui ha chiesto: “Se dico soft skills che cosa ti viene in mente?”. Solo il 2% ha risposto “efficacia lavorativa”, le altre risposte hanno fatto emergere la mancanza di una definizione univoca,  numerosi fraintendimenti, che indicano  anche  una possibile sottovalutazione di tali competenze nell’ambito dei processi di selezione, sia da parte delle aziende, sia da quella dei candidati.

A seguire Alessandro Donadio ha parlato dello stesso tema inserito all’interno delle nuove evoluzioni organizzative. Le soft skills abilitanti al cambiamento e all’evoluzione sono quelle ad esempio della curiosità, della capacità di condivisione e interrelazioni proattive. Quindi non solo attinenti al saper comunicare in maniera efficace, ma relative ad un mindset che permette di creare ambienti di lavoro fluidi e “antifragili”.

Infine Andrea Poletti, founder di Andrea Poletti & Associati,  ha illustrato gli aspetti legati alla selezione del personale con particolare attenzione  alle persone diversamente abili, mettendo l’accento sugli aspetti della valorizzazione della diversità, con un’attenzione particolare verso i metodi di selezione scevri dalle “barriere architettoniche”, che si generano con le consuete metodologie.

 

La tecnologia al servizio della selezione del personale e dei candidati

All’evento ha preso parte anche Louis Coulon co-founder insieme a Gonzague Lefebvre di Visiotalent, azienda specializzata in video recruiting, che ha aperto recentemente una sede in Italia ed una in Spagna.

Andrea Pedrini, Country Manager di Visiotalent, intervistato da HR-Link  ci ha raccontato  la storia di questa azienda che nasce proprio a seguito delle numerose delusioni che i due fondatori hanno incontrato nel momento in cui si sono cimentati nella ricerca di un lavoro.

Da queste è nata l’idea della loro azienda che in pochi anni ha avuto un enorme successo.

Uno degli aspetti che Andrea Pedrini ha sottolineato è il cambio di paradigma per la selezione del personale: il tool proposto dall’azienda francese è progettato a partire dal focus sul candidato.  La video intervista  è un’opportunità che si da alla persona, che può in  tal modo farsi conoscere mettendosi in gioco direttamente.

 

I vantaggi

Dal punto di vista delle aziende i vantaggi sono molteplici.

  • Velocità: i tempi dello screening si riducono notevolmente perché il video che il candidato registra ha una lunghezza mediamente di  5 minuti. Una durata di gran lunga inferiore a qualsiasi intervista telefonica o su skype.
  • Accuratezza: le domande cui il candidato deve rispondere sono mirate al tipo di profilo richiesto e vengono poste a tutti i candidati nello stesso modo e nello stesso ordine.
  • Condivisibilità: i video possono essere condivisi con colleghi, confrontati e rivisti.
  • Semplicità: l’utilizzo del tool Visiotalent è estremamente semplice sia per l’azienda, sia per il candidato.

Quattro elementi che oggi giocano un ruolo fondamentale nella lavoro della selezione del personale.

Il tool ideato da Visotalent, ci dice Andrea Pedrini, comprende anche una batteria di domande specifiche per il profilo professionale ricercato. L’azienda può avvalersene, come può decidere di integrarle o riscriverle. In ogni caso ciò garantisce  imparzialità nella somministrazione delle stesse, ad ulteriore  garanzia di una equa valutazione.

L’employer branding  ha di rimando un notevole incremento: i candidati percepiscono l’azienda in termini più moderni ed avanzati tecnologicamente, ma non solo: il fatto di potersi far conoscere sin dalle prime battute della fase di selezione, viene percepito come un indice di attenzione verso la persona e quindi indizio di una coerente cultura della gestione del personale.

 

Di persona è meglio?

La risposta al quesito che ha animato l’incontro di Milano si fa, alla luce dei contributi e delle case history esposte, molto meno scontata di quanto potesse sembrare all’inizio.

Sicuramente impone la necessità di rompere le vecchie certezze ed i vecchi paradigmi: di persona non sempre è meglio ….semmai “la persona é meglio” e la tecnologia ci viene incontro  per facilitare la conoscenza e valorizzare i talenti.

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