Black Lives Matter dà un impulso all’inclusività per molte Big Corp

Tesco, Barclays, Deloitte, Budweiser, KPMG, Viacom e molte altre hanno preso l’impegno di pubblicare un report annuale con azioni e risultati per migliorare l’inclusività aziendale nei confronti dei lavoratori di colore. Il tema delle discriminazioni è tornato alla ribalta dopo l’uccisione di George Floyd

black lives matter

Con una lettera aperta pubblicata sul Sunday Times lo scorso 21 giugno, Audeliss e INvolve (due realtà che si occupano di lavoro e inclusione) hanno chiesto ai business leader britannici di prendere atto delle difficoltà affrontate dalla comunità nera nel mondo del lavoro e di impegnarsi a cambiare le cose. Un cambiamento tangibile, che non sia soltanto l’ennesimo proclama, ha bisogno di una caratteristica fondamentale: misurabilità. È per questo che alle aziende non si chiede semplicemente di ‘impegnarsi a fare meglio’, ma di fornire un report annuale che illustri, dati alla mano, le misure attuate e i  risultati ottenuti.

Gli obiettivi

Firmando l’appello le aziende si impegnano a “diversificare” il volto delle imprese, stabilendo un target per la diversità dei candidati per ogni posizione aperta; a indagare sulle specifiche sfide e barriere incontrate dai candidati di colore nelle aziende, cominciando a tenere traccia di dati sull’etnicità; a istruirsi in merito alle esperienze delle persone di colore sul posto di lavoro e nella società in generale; a mostrarsi “vulnerabili” con i dipendenti, ammettendo che non si è fatto abbastanza sul tema della diversità e dell’inclusione e che il lavoro è solo all’inizio. Infine, si impegnano a dare risonanza alle voci delle persone di colore e a compiere azioni specifiche per cambiare le cose.

La lettera è stata sottoscritta dai Ceo di diverse grandi imprese, tra cui Tesco, Barclays, Deloitte, Budweiser, KPMG, Viacom, Pwc, Sky, Sodexo e tanti altri. Un’iniziativa che dimostra il ruolo che le imprese sono sempre più chiamate a svolgere nella società, ben oltre il business.

Monitorare e proteggere

L’assassinio di George Floyd e il movimento Black Lives Matter hanno riportato i temi del razzismo e delle discriminazioni sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo ma il problema della diversità sul luogo di lavoro era già noto e dibattuto da tempo.

Una ricerca pubblicata a gennaio 2019 da Harvard Business Review, ad esempio, mostra come le barriere siano già insite nel processo di assunzione. Molte aziende si basano su canali informali per selezionare candidati, come le conoscenze personali: “Questo limita l’accesso dei candidati di colore a molte aziende, poiché la maggioranza di coloro che già vi lavorano sono bianchi e i bianchi tendono ad avere reti di conoscenze piene di altri bianchi”, si legge nel testo. Inoltre, la mancanza di policy aziendali chiare sull’inclusività e una classe manageriale non responsabilizzata in merito agli obiettivi dell’azienda in tema di lotta alla discriminazione razziale portano inevitabilmente a non tenere la situazione adeguatamente monitorata, rischiando di non fornire supporto a lavoratori in difficoltà e consentire, anche indirettamente, comportamenti discriminatori.

Un approccio sistematico come quello proposto da Audeliss e INvolve potrebbe essere un punto di svolta nella lotta all’esclusione e al razzismo, un percorso che potrebbe cambiare le prospettive di milioni di lavoratori e disoccupati.

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