Come lo story being sta salvando Melegatti: lo storytelling non basta più

La Vicenda Melegatti ha occupato le pagine di giornali e social in questi ultimi giorni. Una storia di fallimento e di rinascita che non può non attrarre l’attenzione del pubblico, con tonalità varie che a volte deraglia verso la fake news

il caso melegatti

La vicenda Melegatti ha occupato le pagine di giornali e social in questi ultimi giorni.

Una storia di fallimento e di rinascita che non può non attrarre l’attenzione del pubblico, con tonalità varie che a volte deraglia verso la fake news, come se la storia in se non fosse già abbastanza drammatica e commovente al tempo stesso.

I dipendenti della Melegatti infatti non hanno acquistato l’azienda, anche se non sarebbe la prima volta che proprio gli operai salvano la propria azienda.

Quello che è stato messo in evidenza in questi giorni è il ruolo che i social stanno svolgendo nell’incoraggiare la vendita del milione e mezzo circa di panettoni che verranno prodotti da qui a Natale.

Non può non sfuggire che in soccorso dell’azienda, oltre al tam tam dei social sia intervenuto un fondo che ha investito 6 milioni di euro e che ne investirà altri in vista del periodo pasquale, ma la forza dei social anche in questo caso, come in altre vicende analoghe, ha dimostrato di essere fondamentale per attirare l’attenzione su un marchio storico ma soprattutto sulle persone.

Le persone, con la loro fatica, la loro abnegazione ed entusiasmo entrano nell’immaginario di ciascuno di noi e noi immediatamente diventiamo loro.

 

Story telling, story making e story being di Melegatti

Diventiamo così parte dello story telling che viene non solo narrato, ma costruito insieme.

Story making quindi in una cocostruzione collettiva  che riproduce sul web quella solidarietà che anche nel reale non manca di esistere.

Ma come dice anche Oscar di Montigny , non è ancora sufficiente per giustificare il successo di vendite che si sta registrando in questi giorni. Quello che ha prodotto questo risultato e permetterà, molto probabilmente,  di traguardare anche l’emotività del momento e prolungare questa attenzione oltre le fatidiche date natalizie, sarà lo story being cioè essere la storia che raccontiamo, i nostri valori.

I volti degli operai della Melegatti ne sono proprio l’incarnazione ed è questo che rende la loro storia così magnetica. Non promettono scenari stellati e luccicanti, ma ci dicono del perché sono li a lavorare nonostante gli stipendi non pagati.

Sono la storia che raccontano e neppure i miglior pubblicitario sarebbe in grado di generare una campagna con lo stesso tasso di credibilità e conversione.

#NoiSiamoMelegatti è l’hashtag che riassume tutto questo. Una lezione per tutti coloro che si occupano di brand management …e non solo.

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