Family business coaching: le esperienze italiane

Family business coaching, scopri l’approfondimento dedicato al tema

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Dario Voltattorni, Executive Director di AIdAF, l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari conferma che il coaching viene offerto da tempo agli Associati attraverso un gruppo ristretto di professionisti che hanno maturato una particolare sensibilità per le aziende familiari. “Soprattutto durante i ricambi generazionali, nella prima fase quando il giovane decide di entrare in azienda, il coach svolge un ruolo importante per orientarlo sia personalmente, sia professionalmente a capire l’azienda e a valorizzare la sua presenza, senza bruciarsi. C’è un grande lavoro da fare soprattutto sugli imprenditori della prima generazione – continua Voltattorni – a cui consigliamo di pianificare per tempo questo ricambio per il bene dell’azienda, delle nuove generazioni e soprattutto del patrimonio familiare. Il coaching rappresenta uno dei supporti per accelerare e facilitare questo processo”. 

L’importanza di creare non solo competenze gestionali per le imprese familiari ma anche la capacità di dialogare con il loro stesso linguaggio, fu subito percepita da Mario Consiglio, Domenico D’Angelo e altri consulenti “storici” di direzione aziendale che alla fine degli anni ’60 costituirono GEA.  “Fin dall’inizio, dice Luigi Consiglio, Presidente della Società, abbiamo affiancato alcune aziende familiari e le abbiamo aiutate ad affrontare quelle complesse trasformazioni che consentirono loro non solo di crescere, ma anche di svilupparsi. Queste consulenze venivano erogate con approcci molto operativi che, negli anni successivi, furono definiti appunto di coaching e tutoring”. In tutti questi anni GEA ha operato a fianco di un migliaio di imprenditori, soprattutto lavorando in squadra con le nuove generazioni, condividendone fatiche e successi. “Tra tutte le famiglie che abbiamo incontrato, precisa Consiglio; mi limito a citare Merloni, Riello, Rana e Vitaloni”.

Alfredo Ambrosetti, altra figura storica della consulenza di direzione, costituì The European House-Ambrosetti, una società di consulenza ad hoc, proprio per gestire quel delicato rapporto Impresa – Famiglia. “Il coaching costruisce relazioni di partnership che si rivelano molto efficaci per il miglioramento del clima aziendale e dei rapporti tra i diversi membri della famiglia, afferma Luca Petoletti, Partner della Società. Lo abbiamo sperimentato con successo nell’affiancamento ai giovani membri delle famiglie, nello sviluppo delle loro competenze e identità professionali, fino alla creazione di quel consenso diffuso, necessario per arrivare alla stipula dei patti e degli statuti tra i membri della famiglia, area in cui abbiamo ottenuto i maggiori risultati”. La TEH-Ambrosetti ha sviluppato in questi cinquant’anni quattro aree di consulenza: una significativa expertise nella stipula dei patti familiari; la definizione della governance ottimale per ogni impresa, costruendo la mappa dei ruoli/responsabilità; la “trasformazione” dei membri della famiglia in soci (sia operativi, sia di capitale) e infine il supporto per gestire i passaggi critici nelle riunioni familiari. “In tutte queste attività, precisa Petoletti, l’approccio è proprio quello del Family Business Coach, anche se magari non viene mai esplicitato con questa terminologia (in molti casi distonica al linguaggio dell’impresa familiare italiana)”.

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