Formazione e sviluppo manageriale, il caso Avio

Tra le lezioni impartite dall’emergenza Covid-19 c’è anche quella relativa al valore della formazione manageriale per traghettare le organizzazioni indenni verso il futuro. Ci siamo fatti raccontare da Ilaria Girardi, Training Manager di Avio, l’esperienza in materia dell’azienda leader nella propulsione spaziale.

ilaria gilardi

Se la formazione – è ormai acclarato – è importante a tutti i livelli, un’attenzione particolare, in questo periodo storico caratterizzato da stravolgimenti e assestamenti, va riservata al management (top ma anche middle), motore propulsore del cambiamento in azienda.

«In Avio abbiamo sempre riservato particolare attenzione alla formazione manageriale ma, mentre prima era ristretta al top management, vale a dire a dirigenti e a coloro che chiamiamo “Expert”, da circa cinque anni – ovvero dall’entrata in azienda di Stefano Bottaro nel ruolo di Human Resources Director – è stata allargata anche al middle management, cioè a chi coordina gruppi di lavoro»: a parlare è Ilaria Girardi, Training Manager di Avio, responsabile della formazione per tutte le società del Gruppo.

«Abbiamo creato il percorso formativo “Building the Future” – prosegue Girardi – rivolto agli Executive ed a coloro che devono diventarlo e che prevede un lavoro sulle communication skill, sul people management ma anche sull’intelligenza emotiva e il decision making: in Avio, infatti, lavorano persone con elevate competenze tecniche, ma che magari necessitano di un supporto per gestire le risorse. Abbiamo inoltre attivato anche percorsi formativi sul lavoro per obiettivi, sessioni di coaching individuale su specifiche aree di competenza e percorsi per i team interfunzionali».

Numeri importanti

Di assoluto rilievo i numeri relativi alle partecipazioni dei dipendenti Avio coinvolti in percorsi formativi: a dicembre 2022, infatti, le ore di formazione complessive sulle tematiche trasversali e people– in crescita in maniera esponenziale negli ultimi anni – sono state 7514 (il 21% sul totale del monte ore complessivo), per 978 partecipazioni totali. «Da due anni abbiamo creato anche un format di formazione per l’onboarding dei neoassunti che abbiamo chiamato Get on Borard, che va a lavorare sull’engagement per trattenere i talenti: spesso si tratta di persone assunte giovanissime che non conoscono la cultura aziendale e non hanno esperienze nella gestione di team di lavoro».

Nel nuovo scenario del mondo del lavoro, serve sicuramente una visione aggiornata ed una mentalità agile nella gestione delle risorse umane: «Serve una vision a lungo termine – conferma Girardi – e un’attitudine al cambiamento, che lo promuova e veda il futuro in chiave prospettica. Tutto questo, tuttavia non basta: bisogna avere anche la capacità di prendere decisioni rapidamente, di saper delegare – ovvero di passare da una modalità di gestione basata sul controllo a una basata sulla responsabilizzazione – e di dare feedback ai collaboratori, passaggio fondamentale in Italia ancora poco diffuso ma che genera grande valore aggiunto».

Diversity, inclusion & Co.

«Per il 2023 stiamo progettando il percorso “Master XYZ” dedicato alle nuove generazioni caratterizzate da importanti competenze digitali per favorire uno scambio costruttivo di idee intergenerazionale attraverso sessioni di mentoring e di reverse mentoring.

Non solo. Realizziamo anche attività di team building, coaching per le figure apicali e corsi di leadership ed enpowerment femminile, lavorando molto su come le donne si autopercepiscono; inoltre abbiamo diversi progetti per il gender equality».

Ma ancora i progetti formativi in Avio non sono finiti: «Dal 2021 abbiamo avviato anche una Campagna Educational con le scuole per sostenere lo studio delle discipline Stem e abbiamo creato delle borse di studio per parenti (di sesso femminile) di dipendenti Avio, impegnate in facoltà Stem. Nel 2022 abbiamo incontrato più di 500 studenti in otto progetti diversi e organizzato tre tirocini in azienda –; abbiamo coinvolto alunni dalle elementari alle superiori parlando del valore della diversità, del bullismo, ma anche proponendo un laboratorio didattico presso il museo del Centro spaziale Guyanese e, con il progetto “Cielo itinerante”, 70 bambini hanno provato la vita da astronauti» conclude Girardi.

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