Gender equality, Tim per l’empowerment femminile con Women Plus

Women Plus, che Tim ha presentato in occasione della 4 Weeks 4 Inclusion, è un progetto mirato alla valorizzazione di offerte di lavoro, percorsi formativi, analisi del profilo della persona, news sul mondo dell’occupazione e talk ispirazionali mediante il ricorso a un’applicazione gratuita. L’obiettivo è sostenere l’occupazione e l’empowerment femminile in un contesto, quello italiano, dove le donne attive sono solo il 48,3% (al 26esimo posto nell’Unione Europea) e dove le donne rappresentano ben il 56% dei Neet.

Women Plus

Offerte di lavoro, percorsi formativi mirati, analisi del profilo della persona, news sul mondo dell’occupazione e talk ispirazionali a sostegno dell’occupazione e dell’empowerment femminile con l’obiettivo di raggiungere la parità di genere. Da aprile sarà attiva un’applicazione gratuita da cui accedere ai servizi di punta del progetto Women Plus, che Tim ha presentato in occasione della 4 Weeks 4 Inclusion, la maratona di quattro settimane sui temi dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità che coinvolge oltre 300 partner.

Le donne attive, in Italia, sono solo il 48,3% con un posizionamento al 26 esimo posto nell’Unione Europea, secondo i dati illustrati durante la presentazione del progetto; inoltre le donne rappresentano la maggioranza dei Neet (il 56%), i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. L’app si rivolge quindi alle donne non occupate in cerca di una nuova occupazione o di nuove competenze trasversali per lanciarsi o rilanciarsi nel mondo del lavoro, alle Neet e alle studentesse degli ultimi anni delle scuole superiori e delle università che vogliono orientarsi nel mondo del lavoro.

«Crediamo che la diversità e l’inclusione siano valori importanti, Tim è tra le aziende con il maggior numero di donne nel consiglio di amministrazione – fa sapere l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola – Vogliamo rendere l’Italia competitiva in Europa grazie al contributo di donne e uomini e fare in modo che non siano l’età, il genere, la provenienza geografica o il desiderio di genitorialità a creare opportunità di lavoro reali, ma i loro desideri».

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