Gender pay gap, anche l’Italia si impegna per la parità nella retribuzione

Dallo scorso febbraio l’Italia è membro dell’Equality pay international coalition, per promuovere la trasparenza e l’uguaglianza dei salari tra uomini e donne.

equality pay

Superare il gender pay gap è diventato un obiettivo per l’Italia, che è entrata a far parte dell’Equal pay international coalition, la coalizione internazionale per la parità di retribuzione. Il governo, nei mesi scorsi, ha annunciato la ferma intenzione di prendere provvedimenti affinché questo divario venga superato anche in Italia, uno dei paesi in cui resta forte la distanza di retribuzione tra uomini e donne a parità di mansione.

L’incontro a Berlino

È successo lo scorso febbraio, nel corso di una riunione che si è svolta a Berlino sulla promozione della parità salariale, uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sull’emancipazione delle donne e delle ragazze. Si tratta, peraltro, di un principio sancito dall’articolo 37 della nostra Costituzione: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”.

Non va dimenticato che l’Italia è uno dei paesi che ha ratificato la Convenzione OIL numero 100 del 1951 dedicata all’uguaglianza salariale, che – come sottolinea il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – “portò alla revisione della legislazione nazionale vigente agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso che prevedeva, per alcuni settori economici e professioni, coefficienti di retribuzione inferiori per le lavoratrici rispetto ai salari dei colleghi di sesso maschile”.

Durante l’incontro tenutosi a Berlino, la delegazione italiana ha inoltre fatto riferimento a un disegno di legge dedicato proprio al tema della trasparenza nella retribuzione.

Che cos’è l’Equal pay internazionale coalition

L’EPIC è un raggruppamento guidato da ILO (International labour organization), UN Women e OCSE, nato per promuovere il raggiungimento della parità di retribuzione in tutto il mondo, attraverso il supporto a governi, datori di lavoro, lavoratori e organizzazioni affinché riescano a compiere passi in avanti in questo senso. Ad oggi sono inclusi in questo partenariato anche i governi di Australia, Canada, Germania, Islanda, Giordania, Nuova Zelanda, Panama, Repubblica di Corea, Sudafrica e Svizzera, l’organizzazione internazionale dei datori di lavoro (IOE), la Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC) e varie organizzazioni. Il supporto avviene su più fronti: sia su quello legislativo, suggerendo modalità affinché l’applicazione e il monitoraggio avvengano più facilmente, sia sul fronte dell’innovazione, evidenziando quali programmi hanno già dato risultati positivi.

Il lavoro di EPIC consiste anche nell’organizzare incontri in cui divulgare il tema della parità retributiva, oltre a far sì che i media ne parlino, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza generale. Epic fornisce anche una piattaforma dedicata ai membri, dove è possibile esprimere le proprie opinioni, esperienze e idee su come affrontare il divario retributivo di genere. L’ILO, le Nazioni Unite per le donne e l’OCSE offrono risorse per affrontare questa sfida attraverso la propria competenza e il potere di convocazione.

EPIC offre anche una rete di esperti nel campo della parità retributiva e opportunità su misura per apprendere.

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