Mercato del lavoro: traina il settore del turismo

La nota di maggio sul mercato del lavoro redatta congiuntamente dal Ministero, Banca d’Italia e Anpal, ha evidenziato quanto il settore turistico stia trainando la domanda nel nostro Paese. In Italia 200.000 nuovi impieghi in 4 mesi: i servizi, soprattutto quelli turistici, sostengono la crescita, a fronte di un ottimo trend dell’intero comparto dall’occupazione dipendente.

Turismo

Ottimi risultati per il mondo del lavoro (non agricolo): anche nel bimestre marzo-aprile si conferma un trend positivo, con oltre 100mila attivazioni nette. È quanto emerge dalla nota di maggio “Il mercato del lavoro e delle politiche sociali”, redatta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dalla Banca d’Italia e da Anpal sulla base delle comunicazioni obbligatorie e delle dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro.

Settori in crescita

Con 40mila nuove assunzioni, è il turismo a trainare il boom di nuovi posti di lavoro. Nel settore dell’industria e delle costruzioni, invece, il tasso di occupazione si è mantenuto stabile, salendo in modo analogo al bimestre precedente. Grazie al calo del costo dell’energia hanno avuto un’accelerazione anche i settori manifatturieri a maggiore intensità energetica.

Aumenta il tempo indeterminato

Altro dato positivo è l’aumento dei contratti a tempo indeterminato, pari al 70% dei contratti attivati.

Da segnalare, in ogni caso, che l’attivazione dei contratti a termine – dovuta proprio all’exploit del settore turistico, in cui i contratti brevi sono più diffusi – è più che raddoppiata rispetto all’inizio dell’anno (circa 35mila nuove attivazioni rispetto alle 15mila di gennaio-febbraio). Dopo la trasformazione di numerosi contratti da determinato a indeterminato nel corso del 2022, attualmente le aziende sembrerebbero preferire l’attivazione di contratti a termine.

Occorrerà attendere i prossimi sviluppi per registrare se e quanto il decreto lavoro di maggio – con le nuove causali per il tempo determinato – impatterà su questa tipologia di contratti.

Tassi di occupazione

Secondo la nota, è poi diminuito il numero di licenziamenti rispetto al periodo 2021-metà 2022, anche se il numero di dimissioni è superiore al periodo pre-pandemico.

Con +0,3% di tassi di partecipazione rispetto al bimestre precedente, si riduce anche la disoccupazione amministrativa. A gennaio e febbraio il saldo di entrate e uscite da coloro che hanno rilasciato la Did (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) è stato di + 11.290.

Sono gli uomini ad avere avuto il maggior numero di attivazioni nette: 62mila contro 48mila donne. Nonostante questo, però, il tasso di occupazione femminile è tornato a crescere, dopo un sensibile aumento del gender gap negli ultimi tre anni, che aveva portato lo scorso anno a registrare un saldo pari ad appena un terzo delle posizioni a tempo indeterminato.

In generale, il Centro-Nord ha riportato risultati migliori rispetto a Sud e isole, con 77mila attivazioni contro le 32mila del Meridione. Il saldo delle Dichiarazioni di immediata disponibilità del bimestre gennaio-febbraio – l’ultimo attualmente disponibile – è pari a 6.562 per le donne (contro le 2.299 dello stesso periodo del 2022) e a 4.828 per gli uomini (contro -12.0235 dello stesso periodo del 2022).

Sommati ai dati della precedente nota di marzo, il 2023 registra finora un aumento pari a 200.000 nuovi posti di lavoro, simbolo incoraggiante di una crescita costante del mercato dell’occupazione italiana.

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