Nativi digitali per affrontare la digital transformation nelle aziende

Per restare sul mercato e garantirsi il futuro, le imprese non devono solo fare cambiamenti tecnologici ma modificare mentalità e organizzazione e investire in talenti digitali. Le grandi corporation valorizzano i manager IT, inserendoli nei board. Le Pmi fanno fatica a trovare le giuste competenze

digital trasformation in azienda

La digital transformation non è un semplice cambiamento tecnologico, è un processo inevitabile che impatta su tutti gli ambiti della vita aziendale. Per affrontarlo servono competenze, tecnologiche e non solo. Ma il punto vitale deve essere la consapevolezza che per traghettare le imprese nel futuro servono talenti digitali: l’alternativa è restare fuori dal mercato.

L’aut aut è emerso chiaramente nella dalla ricerca La digital transformation e l’innovazione tecnologica delle pmi italiane nel 2018, realizzata da Talent Garden (piattaforma leader in Europa per il networking e la formazione nell’ambito dell’innovazione digitale) in collaborazione con Cisco Italia, Intesa Sanpaolo ed Enel. “Nell’era della Digital Transformation spinta, le scelte da fare si restringono, è necessario cambiare accelerando, per riuscire a mantenere parte del proprio vantaggio competitivo. Parlo in particolare alle PMI oggetto di questo studio – scrive Alessandro Rimassa, Director & Cofounder Innovation School di Talent Garden, nella presentazione della survey  – Oltre 500 di voi hanno risposto mostrando comprensione di alcuni temi e totale ignoranza su altri, così come era emerso anche nella prima edizione di questa ricerca – pubblicata nel maggio 2017 – che oggi è il punto di riferimento italiano per comprendere il livello di trasformazione digitale delle piccole e medie imprese. Insomma, la Digital Transformation è l’atto concreto che serve a sviluppare business, creare posti di lavoro, puntare all’internazionalizzazione”.

Dalla survey emerge che l’86% delle Pmi ha investito in innovazione (anche somme importanti, fino al 40% del fatturato), ma il limite principale alla trasformazione digitale, segnalato dal 43% delle imprese, è la carenza di competenze. Le PMI italiane sono consapevoli che per sopravvivere al cambiamento dovranno investire risorse anche in capitale umano. Sul podio delle figure da reclutare nei prossimi tre anni le aziende confermano interesse verso Digital Marketing Specialist (figura che il 34% delle imprese assumerebbe entro i prossimi tre anni), Data Analyst (26%) e Digital Officer (23%). Le offerte di lavoro per queste figure sono in forte crescita.

Mentre le piccole imprese italiane si stanno attrezzando per affrontare il processo di digital transformation, a livello globale sono sempre più i colossi – da Procter&Gamble a Walmart – che inseriscono i manager IT nel board di direzione, per portare la digital transformation direttamente nel cuore strategico dell’impresa. E non potrebbe essere diversamente. Basti pensare che i ricavi da e-commerce di Walmart – ha spiegato in un’intervista al Wall Street Journal il vicepresidente e Ceo Clay Johnson – sono cresciuti del 50% in un anno, grazie a un importante investimento in 500 robot guidati dall’intelligenza artificiale e distribuiti nei principali punti vendita: sono in grado di rispondere ai clienti ma anche di istruire il personale dei call center del gruppo. Il contributo principale dei manager IT è quello di far lavorare grandi imprese, con una storia lunga alle spalle, con la mentalità dei nativi digitali.

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