Professioni digitali, ecco le più richieste

Secondo un rapporto realizzato da Ocse e Randstad, in Italia il 12% degli annunci di lavoro online è rivolto a professioni in ambito digitale. Si tratta della percentuale più alta in Europa. Le competenze digitali, però, sono indispensabili anche in job description di stampo più tradizionale. «Le digital skills – commenta Marco Ceresa, group Ceo di Randstad – sono la nuova moneta di scambio sul mercato del lavoro».

lavoro digitale

Le professioni digitali rappresentano il 12% del totale degli annunci di lavoro in Italia. Si tratta di sviluppatori di software, programmatori e ingegneri. A elaborare il dato Ocse, in collaborazione con Randstad, che ha analizzato 417 milioni di annunci on line in dieci Paesi nell’ultimo decennio, con l’obiettivo di estrapolare le tendenze e le competenze più richieste.

L’Italia, insieme alla Spagna, esprime la richiesta più alta in Europa, seguita da Olanda, Singapore e UK (11%), Germania (10%), Belgio (9%), Usa e Francia (7%), Canada (6%). In tutti gli annunci, tuttavia, le competenze digitali sono richieste anche nel caso di professioni più tradizionali.

«Le occupazioni digitali hanno registrato un forte aumento del volume negli annunci di lavoro pubblicati online in ogni Paese, a cominciare dall’Italia – il commento a Il Sole 24 Ore di Marco Ceresa, group Ceo di Randstad – Ma la transizione digitale sta influenzando ancora di più le competenze necessarie per ogni profilo. Il rapporto rivela come la domanda di competenze digitali abbia ormai superato quella di qualsiasi altre: le ‘digital skills’ sono la nuova moneta di scambio sul mercato del lavoro, perché aprono a diverse opportunità di sviluppo e transizione di carriera. E le professioni digitali del futuro sono spesso un’evoluzione di mestieri tradizionali, grazie all’acquisizione di nuove specifiche competenze».

Se si osservano le professioni “del futuro”, dieci sono significative perché di grande impatto. Le prime tre riguardano i programmatori di computer quantici, i designer di “wearables” e gli esperti di sistemi di operatività a distanza. Le successive, nella classifica, sono progettista di sistemi di software e hardware integrati, broker delle tecnologie, specialista delle nuove frontiere della cyber security; le ultime professioni sono operatore della logistica automatizzata, intelligente ed integrata, gestore della blockchain sicura, ecocompatibile e diffusa, personale sanitario in grado di integrare attività in presenza e da remoto e realizzatore di piattaforme di interazione virtuale nel campo del marketing, della formazione, del tempo libero.

«L’impatto della digitalizzazione sul mercato del lavoro è forte e sempre più trasversale, perché coinvolge tutte le professioni, non soltanto quelle direttamente digitali, con gravi difficoltà di reperimento per le aziende – spiega sempre a Il Sole 24 Ore Daniele Fano, coordinatore del Comitato scientifico di Randstad Research – L’attuale struttura formativa italiana ha ancora “capacità inutilizzata”, per esempio negli indirizzi di ingegneria dell’informazione».

Anche Linkedin ha stilato una sua classifica, da cui si evince che le competenze di digital business analysis sono le più richieste perché aiutano le aziende a costruire un vero e proprio ecosistema digitale. Molto ricercate anche le competenze in campo di coding, fondamentali nel caso di realtà aumentata e realtà virtuale, ma anche il digital project management, che si rivela utile non solo per le aziende tecnologiche ma per tutte, ormai. Da non dimenticare le attività di social media management, utilizzate da ogni azienda in chiave di pubbliche relazioni; anche i data scientist sono richiesti in tutto il mondo. Sempre più cruciali, inoltre, i decision maker perché le aziende – oggi – hanno sempre più bisogno di leader in grado di prendere decisioni in tempi molto rapidi.

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