Il candidato giusto nella posizione giusta: quali skills per un profilo executive

Esperienza, conoscenza del mercato e delle imprese, intuito e capacità di ascolto sono le caratteristiche di un bravo cacciatore di teste. Ma in che modo l’head hunter seleziona i profili giusti per i suoi clienti? Lo abbiamo chiesto a Luigi Oddi, Senior Partner di Horton International

quali skills per profilo executive

La ricerca del manager giusto è un lungo lavoro di tessitura che comincia da lontano, ben prima di iniziare a scandagliare profili e intervistare candidati. Non candidati qualunque per posizioni qualunque, ma profili executive, dirigenti che ricopriranno ruoli fondamentali all’interno di un’impresa e da cui, in molti casi, dipenderà il destino dell’intera azienda. «La selezione del profilo giusto è un percorso da condividere con il cliente, e che non a caso viene preceduto da una lunga fase di studio e di ascolto dell’azienda», spiega Luigi Oddi, senior partner di Horton International, società tra le leader a livello globale nel servizio di executive search.
A lui abbiamo chiesto in che modo un buon head hunter ricerca i profili giusti per i propri clienti.

Dottor Oddi, cosa significa “condividere” la ricerca con il cliente?

“Significa, se possibile, definire assieme a lui taglio e skill del candidato ideale, disegnando il profilo giusto sulla base delle caratteristiche e degli obiettivi di business dell’azienda. Non esiste un manager per tutte le stagioni: un’impresa che si prepara ad affrontare un progetto di internazionalizzazione ha esigenze differenti da una in fase di riorganizzazione. E la sede di una multinazionale è organizzata secondo logiche diverse dall’impresa, seppure di grandi dimensioni, guidata da un’unica proprietà. Nella fase iniziale vanno considerati tutti questi fattori”.

Detto questo, ci sono competenze e qualità che “disegnano” il profilo executive ideale?

“Ci sono caratteristiche trasversali che un manager deve possedere, indipendentemente dal resto. Coerenza, capacità di relazione, flessibilità e abilità nell’adattarsi ai diversi contesti, rimodulando se necessario anche la strategia, sono elementi irrinunciabili. Anche l’avere dimostrato di possedere dei valori è per noi una componente importante: quando selezioni profili ad alto livello consegni il business di un’azienda o un’area di business nelle mani di un solo uomo, i comportamenti avuti e la disinvoltura dimostrata nel corso delle precedenti esperienze sono fattori che valutiamo attentamente. Moltissimo conta anche la capacità di creare valore per l’impresa. A chi in passato si è limitato alla semplice gestione dell’esistente preferiamo coloro che con la propria guida hanno saputo dare il proprio contributo alla crescita e allo sviluppo delle imprese dove hanno operato, anche se con modalità differenti”.

Come viene individuato il candidato giusto?

“A fare la differenza non sono tanto le tecniche e le metodologie di scouting, sicuramente utili, quanto il grado di profondità con cui il candidato viene esaminato. Il momento dell’incontro, per esempio, non può ridursi alla semplice intervista in cui si chiede conto delle esperienze fatte, ma deve diventare un momento di approfondimento, quello in cui si cerca di stabilire una relazione con il candidato, si indaga sul suo contesto di riferimento, si cerca di capire quali sono le sue idee rispetto a determinate politiche di sviluppo. E si parla anche delle sue relazioni, informazioni che serviranno a chiedere riscontri nel suo network. Le competenze professionali, arrivati a questa fase sono state già verificate, e in un certo senso sono scontate”.

Quanto conta il fattore psicologico?

“Molto. Difatti non sono pochi i clienti che chiedono alle società di head hunting di effettuare un’attività di assessment sui candidati con sistemi di valutazione che prevedono anche test psico-attitudinali, somministrati con il supporto di professionisti abilitati”.

Quali qualità deve avere un buon cacciatore di teste?

“L’esperienza, prima di tutto: conoscere l’organizzazione e le logiche aziendali, avere conoscenza approfondita dei mercati di riferimento in termini di contesti e dinamiche, saper interloquire con il cliente e il candidato, possedere una buona rete di relazioni che consenta di effettuare agilmente riscontri e approfondimenti e acquisire referenze. Non è casuale che molti head hunter provengano da precedenti esperienze manageriali in aziende industriali o di consulenza direzionale, anche se, ormai da anni, si stanno affermando validi professionisti partiti da società di somministrazione e/o società di servizi per middle management”.

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