Una bussola per i manager

Il percorso di career mentoring e self development ideato da SCOA – The School of Coaching in collaborazione con Executive Search Quest. Massimo Bonello, Senior Business Coach di SCOA ci spiega come funziona

bussola per i manager

Chi lo dice che i manager non hanno bisogno di coaching?
Ritmi frenetici, superlavoro, responsabilità e team da gestire impediscono spesso di guardare dentro sé stessi e nel mondo circostante.

“Ma per un livello executive è essenziale avere consapevolezza delle proprie competenze, sapere con precisione dove sta andando il mercato e qual è il proprio posizionamento nel contesto in cui si muove”, spiega Massimo Bonello, Senior Business Coach di SCOA – The School of Coaching. Assieme alla società di Executive Search Quest, SCOA ha messo a punto la “Bussola del Futuro”, percorso di career mentoring e self development cucito su misura per i profili executive.

“È pensato per i manager che vogliono approfondire la conoscenza del proprio valore e della propria collocazione nel mercato, ma non necessariamente è rivolto a chi punta a fare un salto di carriera, magari cambiando impresa. Molte aziende stanno vivendo in questi anni una fase di cambiamento, che a volte interessa solo alcuni aspetti del business, altre volte coinvolge l’intero management. Non è scontato che chi ricopre posizioni di rilievo riesca a cogliere al volo nuovi trend e nuove esigenze, proprio perché travolto da mille impegni e responsabilità. Invece, è importante capire quali sono le competenze e le soft skill di cui oggi si sente più il bisogno, quali si possono mettere al servizio dell’impresa e su cosa bisogna lavorare per saper rispondere alle nuove esigenze”.

La “Bussola del Futuro” accompagna i senior manager ad acquisire queste informazioni e a tradurle in un piano d’azione.

“L’obiettivo è quello di mettere a fuoco competenze ed esperienza maturata, approfondire la conoscenza degli scenari di riferimento e acquisire consapevolezza degli aspetti comportamentali che possono favorire il manager nel processo di posizionamento”.

Il percorso è articolato in 5 moduli.

Si comincia con l’analisi del curriculum e delle proprie esperienze professionali, nonché delle aspettative future.
Poi l’iter prosegue con alcune lezioni dedicate alla presa di coscienza delle competenze maturate e delle soft skill sviluppate durante la propria carriera: gli executive non sempre sono consapevoli al 100% delle proprie attitudini e il percorso serve a dare valore a queste skill.
Il terzo modulo è dedicato al potenziale da sviluppare, in linea con le esigenze del mercato.
Si passa poi al personal branding. A certi livelli è fondamentale sapere ciò che la propria immagine racconta di sé agli altri, offline e online, imparando a maneggiare gli strumenti che consentono di migliorarla. Ma in questa fase si lavora anche sulla gestione delle relazioni e della comunicazione offline”.
L’ultima fase, infine, non è che una conseguenza di tutte le altre. “È il piano d’azione. Si conclude con l’analisi di tutto ciò che è emerso durante i quattro moduli precedenti, e del posizionamento sul mercato. A questo punto il manager sa chi è, cosa gli viene chiesto e a cosa deve puntare per ottenere un miglioramento della propria carriera. Anche nel corso di questo modulo è necessario lavorare sugli aspetti comportamentali ed emotivi perché diventino alleati nel raggiungimento degli obiettivi”.

Per saperne di più, ecco le pagine web dedicate all’iniziativa.

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