Ricerca e leadership della conoscenza, cresce l’occupazione femminile in Europa e in Italia

Gender equality e gender balance: da una recente ricerca, in Europa sono quasi 7 milioni le scienziate e le ingegnere che contribuiscono per oltre il 40% all’occupazione complessiva in settori tecnologici ancora troppo spesso pensati al maschile. Ecco i dati esposti durante il convegno “Donna, ricerca e Leadership”, dove sono stati analizzati stereotipi, criticità e limitazioni ancora presenti sulla strada verso la parità di genere in ambito scientifico.

occupazione femminile

Circa 7 milioni di scienziate e di ingegnere contribuiscono per oltre il 40% all’occupazione complessiva europea negli ambiti Stem (science, technology, engineering and mathematics). Soprattutto nei settori tecnologici e ad alta intensità di conoscenza, le donne rappresentano quote oscillanti tra il 46% dei servizi e il 18% della manifattura. 

La media europea della scelta di percorsi scientifico-tecnologici, secondo la fonte Asvis, sfiora il 33%, ma l’Italia se la gioca male, con 16,2% di donne contro più del doppio degli uomini (37,3%).

Nonostante un contesto ancora complessivamente insoddisfacente dal punto di vista della gratificazione e della retribuzione e una minore padronanza delle competenze digitali e finanziarie rispetto ai colleghi uomini, per le donne italiane si registra un trend incoraggiante: aumentano infatti le donne ai vertici aziendali e in politica, migliora il loro tasso di occupazione e le iscrizioni di studentesse a facoltà universitarie di area Stem sono in crescita del 5%.

In occasione del convegno Donne, ricerca e leadership si è parlato del ruolo delle donne nel mondo della ricerca, dei loro contributi in termini di leadership della conoscenza e, nello stesso tempo, degli stereotipi, delle criticità e delle limitazioni che si incontrano lungo accidentata della parità di genere.

Il convegno si è tenuto nella sede milanese di Accademia di Comunicazione lo scorso 15 maggio ed è stato promosso da Asfor – Associazione italiana per la formazione con Accademia di Comunicazione, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, Mathema Think Tank e Ai Open Mind nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023 di Asvis. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming e ha coinvolto un panel coordinato dal segretario generale di Asfor, Mauro Meda. A fare gli onori di casa Michelangelo Tagliaferri, fondatore e presidente di Accademia di Comunicazione e presidente di Mathema Think-Tank. «Sostantivi come “computazione” o “economia” sono immediatamente riconoscibili come nomi di genere femminile, eppure nel mondo Stem è ancora difficile per le donne farsi strada. È invece necessaria un’integrazione in un mondo nuovo per un mondo nuovo», ha affermato Tagliaferri, sottolineando la straordinaria opportunità di cambiamento del nostro tempo.

La trasformazione digitale, in particolare, non deve essere strumento di divisione, ma deve creare parità, anche grazie all’impegno delle donne nel fare la differenza. A questo proposito ha preso la parola Maria Pia Rossignaud, direttrice di Media Duemila e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia, promotrice del premio Nostalgia di futuro e del progetto Donna è Innovazione: «Abbiamo voluto tracciare possibili percorsi che da idee possano poi trasformarsi in pratiche di successo per sostenere l’occupazione femminile e il raggiungimento della parità di genere», ha spiegato.

Tema chiave, quello del lavoro, affrontato anche da Silvia Vaccaro, componente del coordinamento del Forum Diseguaglianze e Diversità e dell’evento Goal 1-10 Asvis del 23 maggio. «Il position paper pubblicato dal gruppo di lavoro del Goal 5 di Asvis mostra che le donne italiane hanno guadagnato terreno sul fronte del potere decisionale ed economico, restando tuttavia fortemente penalizzate nell’ambito lavoro, che vede l’Italia ultima nella classifica europea della parità di genere», ha ricordato Vaccaro.

Nel settore tecnico e scientifico il divario è alimentato da stereotipi di genere. Monica Gori, Senior Scientist a capo della Linea di Ricerca UVIP di IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, è fermamente convinta che la ricerca serve a rendere migliore la vita delle persone. «Ogni donna è una persona con la sua storia e la sua esperienza. Assieme, questi aspetti ci devono guidare alla conquista della nostra unicità, consapevoli che per raggiungere risultati servono organizzazione e metodo, insieme alla capacità di coniugare saperi umanistici e tecnico-scientifici».

Contraltare dell’unicità è la collaborazione, indispensabile nei contesti complessi e tuttavia potenzialmente rischiosa per le donne se praticata in ambienti in cui prevalgono logiche di potere e di mera estrazione di valore.

«La leadership e la gestione femminili sono particolarmente efficaci nel semplificare le complessità e nel creare valore grazie a rigore e competenze. Tuttavia, capita spesso che alle donne venga richiesta una costante conferma dei propri meriti, come se la loro credibilità fosse soggetta a valutazione continua», ha osservato Manuela Brusoni, presidente della Commissione di Accreditamento Asfor e Dean’s Delegate for Accreditation di SDA Bocconi School of Management.

A chiudere l’evento è intervenuto Elio Borgonovi, presidente di Apaform – Associazione ASFOR dei

Formatori di Management, che ha sottolineato l’importanza dell’educazione e della formazione, e ha ricondotto la sfida della parità di genere al tema portante del festival di Asvis – la sostenibilità – e ha ricordato che serve il coinvolgimento di tutte e tutti per l’evoluzione del lavoro e della ricerca.

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