Ritrovare lavoro a 50 anni si può…con l’outplacement

Affidarsi a professionisti aiuta la ricollocazione, con percentuali di successo molto elevate per tutte le figure professionali. I dati contenuti in un report di Intoo, società di Gi Group specializzata in outplacement. Il networking è il canale migliore per trovare un nuovo lavoro ma è necessario essere sempre attenti alle proprie competenze e al loro aggiornamento.

outplacement

Più aumenta l’età, più è difficile ricollocarsi. I 40-50enni sono, tradizionalmente, la fascia con più problemi a rientrare nel mercato dopo la conclusione di un rapporto del lavoro, ma non c’è da disperare. La parola magica è “outplacement”: con il giusto supporto, una buona guida e una strategia azzeccata, i tassi di ricollocamento di lavoratori senior schizzano alle stelle. E non si parla solo di manager, figure apicali o altissime specializzazioni, anche gli executive hanno ottime opportunità di trovare un nuovo impiego grazie all’outplacement.

Secondo il report 2018 di Intoo – società di Gi Group leader nei processi di sviluppo e transizione di carriera, che ha supportato in programmi di outplacement complessivamente 2.334 persone, quasi la metà (47%) nella fascia 40-50 anni e suddivise tra 401 dirigenti, 465 quadri e 1.468 tra impiegati e operai –  otto persone su dieci hanno ritrovato un’occupazione in poco più di sei mesi, con un tasso che sale al 92% tra i manager. Fondamentale per la ricollocazione di tutte le professioni è stato il networking, determinante nel 68% dei casi, ma l’aggiornamento delle competenze resta per i lavoratori la conditio sine qua non per restare competitivi. Sull’importanza dell’outplacement e sulla consapevolezza dei lavoratori a restare employable per tutta la vita lavorativa, avevamo intervistato Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo.

Il contratto

La ricollocazione come lavoro dipendente è migliorata per i dirigenti (dal 53 al 56%),  diminuita per quadri (dal 73 al 70%) e impiegati/operai (dall’82% all’81%). Per tutti sono aumentati i contratti a tempo indeterminato. Il canale di ricollocazione di maggior successo per tutte le figure professionali è stato il networking (nel 68% dei casi, in crescita di 5 punti sul 2017 e con punte del 77% per i dirigenti), inteso come la capacità di gestire e attivare al meglio la propria rete di conoscenze per acquisire informazioni e suggerimenti anche in modo informale sulle ricerche di personale che non vengono promosse. Grazie al supporto professionale le persone sono in grado di massimizzare l’attività di relazione e mappatura del mercato, allargando il proprio bacino di contatti e utilizzando in modo più corretto anche le società di ricerca e selezione e la propria auto-candidatura, i canali utilizzati subito dopo il network.

Le prospettive

“Nel 2018 il mercato del lavoro è stato piuttosto ricettivo verso molte professionalità – ha dichiarato Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo, commentando i dati del report – e la situazione generale abbastanza stabile ha anche favorito l’offerta di condizioni più interessanti di ingresso; abbiamo rilevato apertura anche da realtà più grandi e una maggior attenzione da parte delle aziende a lavorare sul fronte della formazione e dello sviluppo interno per l’upgrade di competenze più in linea con le sfide di business. Alla luce  della maggior incertezza con cui si prospetta il 2019, desideriamo tenere alta l’attenzione sulla necessità dell’aggiornamento costante delle competenze a tutte le età, come dovere sempre più individuale delle persone, e al tempo stesso incoraggiare i singoli a provare a chiedere alla propria realtà il supporto dell’outplacement, in caso di necessità – ha concluso Cetti Galante – È fondamentale non trovarsi soli ed essere aiutati a ricominciare; i tempi di rientro e le percentuali di successo stabili nel tempo indicano quanto sia importante l’affiancamento di un servizio professionale per ripartire e che ciò che conta davvero è ridurre al minimo il tempo di inattività”.

I settori

Metalmeccanico, Ict/telecomunicazioni, farmaceutico/medicale sono stati i settori di provenienza della maggior parte dei profili in cerca di lavoro. Tra gli ambiti principali di ricollocazione, invece, si confermano il metalmeccanico, l’Ict/telecomunicazioni, i servizi B2B e la consulenza aziendale. Più di una figura manageriale su quattro (26%) si è ricollocata in multinazionali.

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