Secretary job, per il settimo anno torna l’appuntamento dedicato alle assistenti di direzione

Vania Alessi, co-founder della community Secretary.it, fa il punto su questa figura, il cui ruolo è sempre più strategico e determinante nelle aziende.

Vania-Alessi

Torna per il settimo anno Secretary job, l’appuntamento annuale con la community delle assistenti di direzione, che quest’anno sarà una maratona digitale ricca di relatori, esperti e temi legati all’attualità più stringente. Jessica e Vania Alessi – anime della community, che oggi conta 9.500 iscritti – hanno fondato Secretary.it diciannove anni fa, convinte che fosse arrivato il momento di lottare contro gli stereotipi legati a questa cruciale figura professionale, promuovendone il ruolo strategico per l’innovazione delle aziende. “La figura delle assistenti è cambiata, non si tratta più di persone che eseguono ma, al contrario, sono proattive”, scandisce Vania Alessi, co-fondatrice di Secretary.it.

Su cosa si concentrerà questa settima edizione, prevista per il 25 novembre?

Ci focalizzeremo sull’evoluzione del ruolo, insieme ad esperti e persone che porteranno la propria testimonianza. Per tre ore e mezza lavoreremo su quattro focus: il nuovo modo di lavorare, la nuova leadership e comunicazione, i cambiamenti tecnologici e culturali per il lavoro e la visione del cambiamento del ruolo di assistente nel resto del mondo. Parleremo, dunque, di questo e di come avvicinarsi da protagonisti e non da spettatori al cambiamento, evidenziando come le assistenti possano aiutare a disegnare lo stile dell’azienda e il benessere di chi ci lavora.

Tra i vari ospiti ci sarà anche Silvia Zanella, che presenterà il libro Il Futuro del Lavoro è femmina

È un libro molto accattivante, dove si elabora il concetto secondo il quale l’intelligenza artificiale non sostituirà le capacità umane, anche perché le soft skills saranno sempre più richieste. Oltre a lei e Stefano Rossi, fondatore e managing director di Hr Link, ci sarà anche Milena Tantera, Executive Assistant to EMEA Territory Marketing Director & Italy Country Lead di

Intel Corporation, un’assistente alla direzione con la quale ci focalizzeremo sui temi della leadership e della comunicazione; lei il suo capo hanno basato il loro rapporto sulla collaborazione. Con Filippo Poletti, influencer di Linkedin, ci occuperemo di comunicazione interna e con Serena Chiama, Head of Internal Communication di Sky Italia, parleremo di come il suo ruolo sia cambiato e lei sia passata dall’essere assistente ad occuparsi della comunicazione interna di un’azienda che conta più di 5 mila dipendenti.

Quando ci sono delle assistenti proattive è anche perché i capi delegano?

A maggior ragione in un periodo come quello che stiamo vivendo, come si potrebbe lavorare se i capi non delegassero? La community serve a portare un valore aggiunto al ruolo dell’assistente, che è sempre più di cerniera. Le aziende devono cambiare, gli stessi hr stanno cambiando: oggi svolgono funzioni nuove, di convergenza, tese a costruire un nuovo tipo di azienda, che deve avere nuovi valori, non essere più concentrata sulla classe dirigente ma su una consapevolezza spalmata su tutti i livelli.

Cosa è cambiato in questi 20 anni nel ruolo dell’assistente?

In passato si trattava di una figura a cui era affidata la riservatezza. Oggi sono cambiati la prospettiva e l’approccio. Le assistenti hanno una formazione diversa, anche di tipo manageriale e legata alla comunicazione. In questi anni sono sorte scuole di formazione, si sono avviati percorsi formativi; la nostra community nello specifico è molto vicina al mercato e alle aziende.  Ogni anno 250 persone partecipano al nostro evento, che ha portato molta ispirazione. Per essere business partner bisogna condividere ciò che si vive con il proprio manager di riferimento, bisogna comunicare e raccontare al mondo esterno.

Come è stata vissuta la trasformazione da chi svolgeva questa professione anni fa e si è ritrovata in un mondo diverso?

Questo aspetto è stato il focus dell’edizione 2017.  Abbiamo una testimonianza meravigliosa come quella di Gianna Martinengo. Fondamentale il ruolo del reverse mentoring, il fare i conti con diverse generazioni. Oggi nelle aziende ci possono essere capi millennials con assistenti più anziane, e viceversa. Dobbiamo essere consapevoli che la diversity – che non è solo quella di genere – è un arricchimento. Il gap può essere generazionale ma anche di stile; tuttavia l’integrazione tra la velocità delle nuove generazioni e la capacità critica e l’esperienza delle persone più anziane costituisce un arricchimento culturale.

L’assistente è un ruolo al femminile e resta sempre tale?

È un tema di dibattito. Possiamo dire che per certi aspetti nasce come ruolo in qualche modo di cura, dove si esercita anche la pazienza: caratteristiche più tipiche dell’emisfero femminile. Però è altrettanto vero che ancora i ruoli di comando sono molto maschili e – nell’ottica della complementarietà – è ancora molto ricercata la figura femminile per il ruolo di assistente. All’estero cominciano a vedersi figure maschili, ma comunque sporadiche. Tuttavia, ciò su cui noi insistiamo e che anche le testimonianze del webinar dimostrano, è che il ruolo dell’assistente di direzione può anche essere un punto di partenza per una carriera e non solo un approdo, un traguardo. L’assistente vede tutto il funzionamento dell’azienda, sa tutto. Serena Chiama è una di quelle figure che ha dimostrato di avere una conoscenza approfondita dell’azienda e skill di leadership che l’hanno portata a diventare responsabile della comunicazione interna.

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