Welfare provider, insight di un settore in crescita

Altis ha comunicato l’aggiornamento del report dedicato al welfare aziendale

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Crescono inarrestabilmente i provider per il welfare aziendale: sono 102 nel 2020, in netto aumento rispetto ai 92 del 2019 e i 78 del 2018. A riferire il dato il Flash report di aggiornamento della ricerca “Welfare Aziendale: il mercato dei Provider” realizzata dal professor Luca Pesenti con l’Alta Scuola di Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Giovanni Scansani, co-founder di Valore Welfare Srl, e aggiornata con i dati di monitoraggio 2020 del mercato dei provider.

Altis, fin dalla sua costituzione nel 2005 come alta scuola nel campo del management e dell’imprenditorialità̀ per lo sviluppo sostenibile, riconosce nel «welfare aziendale e nella valorizzazione del capitale umano una forma importante per la crescita e l’innovazione di ogni organizzazione». In questa direzione si sviluppa l’attività di ricerca, formazione e consulenza della scuola su temi come employee engagement, welfare aziendale e territoriale, welfare generativo, diversity management, smart working ed employer branding. Questa ricerca specifica viene svolta dal 2018 e aggiornata anno dopo anno.

In primo luogo è importante specificare che i provider si distinguono in puri – proprietari della piattaforma e con il loro core business concentrato nella gestione dei servizi di supporto al WA –, ibridi – proprietari della piattaforma e con il loro core business concentrato su altre attività̀ tuttavia sinergiche con quelle afferenti il WA – o reseller, ovvero non proprietari della piattaforma (utilizzano quella di altri provider) con core-business concentrato su altre attività pur sempre sinergiche al WA.

La ricerca 2020

L’analisi condotta dimostra che i provider crescono di tre unità rispetto alle 16 realtà operative nel 2019 (+18,7%), a dimostrazione di un persistente interesse all’ingresso nel settore.

Per ciò che riguarda le associazioni datoriali – soggetti tra i più dinamici nel periodo 2018/2019  – non si registrano nuovi ingressi: ciò implica che si è completata l’azione di “copertura” dei servizi di supporto al WA da parte di questo cluster.

Il terzo settore resta stabile, sebbene registri il passaggio da “reseller” a “ibrido” di un operatore di rilevanti dimensioni, che avvia un percorso di specializzazione che potrà essere di esempio anche per altre realtà del segmento.

Particolarmente in crescita il settore delle compagnie assicuratrici, dimostrazione dell’intento di completare sia la propria offerta corporate che quella retail. Infine, si conferma la presenza di un notevole numero di società e di studi di consulenza in ambito HR che include anche alcune “firme” del mondo dei consulenti del lavoro: un passaggio interessante e decisivo per veicolare la cultura del WA tra le PMI.

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