Welfare, solidarietà e fiducia: la sfida di Benetton Group

Siglato il nuovo contratto integrativo, valido fino alla fine del 2020 per i 1.400 dipendenti delle sedi di Ponzano Veneto e Castrette di Villorba. Introdotta la Banca Ore Etica: si potranno donare ore di permessi o ferie ai colleghi in stato di necessità e contribuirà anche l’azienda. Paolo Vasques, Direttore delle Relazioni Industriali: così mettiamo le persone al centro

paolo vasques benetton

Al centro del nuovo contratto integrativo di Benetton Group ci sono welfare, solidarietà, formazione e flessibilità. Interessa i circa 1.400 dipendenti delle sedi di Ponzano Veneto e Castrette di Villorba. Ne abbiamo parlato con Paolo Vasques, Direttore delle Relazioni Industriali di Benetton Group.

Vasques, trilingue, 30 anni di carriera nell’ambito Direzione Risorse Umane, presso multinazionali e note aziende nazionali, ha iniziato in Fiat Auto e dopo 10 anni, ha maturato altre esperienze professionali in gruppi industriali del cemento, chimici e in Alcoa, dove ha seguito, in particolare, la nota vertenza, culminata con l’accordo notturno al Ministero dello Sviluppo Economico, prima dell’approdo in Benetton Group nel 2010.

 

Direttore, quali sono gli elementi di fondo dell’integrativo?

Questo accordo consolida ed implementa quello siglato nel gennaio 2015, il primo ad introdurre in azienda benefit e welfare aziendale. Siamo stati la prima azienda tessile italiana ad introdurre la sanità integrativa, poi introdotta lo scorso anno anche nel contratto nazionale di lavoro dei tessili. Gli interventi previsti vanno nella direzione di migliorare il benessere dei lavoratori e valorizzare le risorse e confermano la volontà di Benetton Group di mettere le persone sempre più al centro della politica aziendale.

 

Nello specifico?

Cito alcuni tra gli interventi più significativi a favore dei dipendenti e loro familiari, previsti dall’integrativo. Ad esempio: Welcome back mom, per un rientro “soft” delle neo mamme al lavoro, per metterle in condizione di gestire in tutta serenità la nuova condizione personale e gli impegni lavorativi. Finora abbiamo gestito oltre 30 casi e mi piace ricordare che per questo progetto la nostra funzione è stata premiata nell’ambito dei Positive Business Award. Altro progetto che mi piace citare è nice to meet you, dedicato ai figli dei dipendenti, molto seguito e apprezzato. I colleghi del recruitment ospitano gruppi di figli di dipendenti per introdurli al mondo del lavoro, simulando colloqui con aziende, insegnando loro come scrivere un cv efficace o come presentarsi alle imprese. Poi c’è la grande novità della Banca Ore Etica.

 

Di cosa si tratta e che ruolo gioca Benetton Group per rafforzare la solidarietà tra i dipendenti?

Con la Banca Ore Etica, ciascun dipendente può donare una parte o tutte le ore accantonate a favore dei colleghi che ne abbiano bisogno e alla quale contribuirà anche l’azienda, raddoppiando le ore donate dal personale. Ad oggi abbiamo già gestito alcuni casi, un gesto piccolo ma di solidarietà concreta, in grado di alleviare in parte la condizione di quei colleghi che si sono trovati in situazioni particolari di bisogno.

 

Poi c’è la possibilità di convertire in welfare il premio di produttività, tutto o in parte…

È una delle grandi novità di questo integrativo e per farla conoscere ai dipendenti non ci siamo limitati all’invio della solita mail, ma abbiamo fatto, grazie al lavoro di tutto il team HR un’importante azione di informazione/formazione, portando oltre l’80%  della popolazione aziendale in aula per spiegare un’opportunità economicamente vantaggiosa in termini di conversione. Tutto il personale ha a disposizione il portale “Benetton per te”, che permette di scegliere tra beni e servizi disponibili per i dipendenti o per le loro famiglie, convertendo il premio.  Inoltre il nuovo contratto arricchisce in modo significativo i contenuti del piano di assistenza sanitaria integrativa

 

Dal punto di vista economico, cosa prevede l’integrativo?

È previsto un premio che può arrivare ad oltre 1.000 euro, collegato a parametri di efficienza aziendale.

 

Smart working?

Certo, puntiamo sulla possibilità di aumentare la fruizione del lavoro agile e della flessibilità in entrata, oltre a interventi per la formazione dei dipendenti e la loro crescita professionale. Sono anche strumenti di retention dei talenti, ma in generale con queste iniziative desideriamo creare un clima di fiducia. I risultati li vedremo alla fine, ma l’azienda è già impegnata a creare le condizioni per poter far lavorare al meglio tutti i suoi collaboratori.

 

Con i sindacati come è andata?

Il confronto è stato positivo, su molti temi abbiamo sensibilità comuni, nel rispetto dei ruoli. Inoltre questo integrativo prevede un consolidamento del sistema complessivo di Relazioni Industriali, un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali attraverso il flusso di informazioni; il rafforzamento del monitoraggio e dello scambio di informazioni in caso di situazioni potenzialmente impattanti anche sui livelli occupazionali e l’istituzione di alcuni gruppi di lavoro congiunti per l’analisi e la verifica degli aspetti relativi all’inquadramento professionale, la formazione e appunto  l’implementazione del welfare aziendale.

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