Animali in ufficio: quando i benefit riguardano i pets

I permessi retribuiti per curare gli amici a quattro zampe sono prassi consolidate negli Stati Uniti, ma iniziano ad attecchire anche nel nostro Paese

Animali in ufficio

Negli Usa la chiamano “pawterity leave”, ed è una prassi diffusa in diverse aziende nell’East Coast, una sorta di congedo parentale riservato a chi adotta un animale domestico a cui si aggiunge, in alcuni casi, la possibilità di richiedere permessi orari nel caso in cui l’amico abbia bisogno di cure o di assistenza.

In Italia, in assenza di leggi e regole codificate ci ha pensato qualche mese fa la Lav ad aprire un varco in questa direzione, facendo in modo che una dipendente dell’Università La Sapienza ottenesse il permesso di assentarsi dal lavoro per due giorni “causa pet”. Il suo cane aveva bisogno di un intervento veterinario urgente e indifferibile, e lei doveva assisterlo.

Inappuntabili le motivazioni tecnico giuridiche che hanno accompagnato la richiesta:

«La non cura di un animale di proprietà integra, secondo la Cassazione, il reato di maltrattamento degli animali previsto dal Codice penale all’art. 544-ter. Non solo. Vige il reato di abbandono di animale, come previsto dalla prima parte dell’articolo 727 del Codice penale», spiegava la nota della Lav.

L’esigenza di avere più tempo per accudire gli animali domestici è sempre più diffusa: gatti, cani e altre specie sono ormai componenti della famiglia e a loro vengono prestate cure e attenzioni sempre maggiori. Stando all’ultimo rapporto Eurispes 3 famiglie su 10 possiedono un animale domestico, e il 57,7 per cento di loro destina fino a 50 euro al mese a cibo, vaccini, spese veterinarie e pulizia.

Anche portare con sé i quattro zampe al lavoro inizia diventare un’abitudine per molti. Se negli Usa, come certifica una ricerca dell’American Pet Product Association ben l’11 per cento delle aziende ammette la presenza dei quadrupedi in ufficio, in Italia questa tendenza si va pian piano affermando.

Secondo un sondaggio condotto da Petpassion.tv di Purina, il 34,5% di chi possiede un cane ha dichiarato di averlo portato al lavoro, e di questi uno su cinque – il 26% – lo fa spesso. I benefici sembrano evidenti, e non solo per Fido.

Più del 50% degli intervistati ha detto di lavorare e stare meglio quando l’amico a quattro zampe è al suo fianco, in un clima più sereno.

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