App per la salute mentale in azienda, alleato o buco nell’acqua?

Tra le innumerevoli conseguenze della pandemia ci sono anche le ripercussioni sulla salute mentale, un aspetto che è fondamentale tenere in considerazione anche in ambito lavorativo. Può la tecnologia aiutare gli employers a offrire supporto ai propri dipendenti? Harvard Business Review si interroga a questo proposito, analizzando il recente dilagare di app a supporto della salute mentale e la loro potenziale utilità in ambito corporate.

Salute mentale

La pandemia ha fatto crescere l’interesse per la ricerca di strumenti efficaci a prevenire e curare ansia, depressione e altre malattie psichiatriche. I manager delle risorse umane sono alla ricerca di nuove strade per supportare i propri dipendenti. Harvard Business Review riporta le riflessioni del team di ricerca della divisione di psichiatria digitale del Beth Israel Deaconess Medical Center, che ha evidenziato come nell’ultimo anno ci sia stato un drammatico aumento delle domande relative alla salute mentale digitale, in particolare le app. Ecco tre delle domande più comuni emerse nelle conversazioni con medici, dirigenti senior e responsabili delle risorse umane.

1. Dovrebbe una società offrire l’accesso ad app per la salute mentale?

La cosa migliore che si possa fare per i dipendenti in questo momento è offrire loro una solida copertura sanitaria a un prezzo ragionevole. Questa copertura dovrebbe includere un’assistenza sanitaria mentale completa che renda conveniente e accessibile la terapia faccia a faccia con un medico autorizzato. Un’app per la salute mentale da sola non è un sostituto, ma potrebbe aiutare alcune persone ad affrontare meglio lo stress e i sintomi legati all’ansia o alla depressione. Le app dovrebbero essere utilizzate solo per integrare la terapia e altre forme di cura di sé, come esercizio fisico, dieta sana e sonno ristoratore. Come qualsiasi terapia complementare, le app non risolveranno la causa principale dei problemi di salute mentale se ci sono sottostanti fattori sistematici sul posto di lavoro legati a culture tossiche. I responsabili delle risorse umane, suggeriscono gli specialisti di Harvard, dovrebbero escludere queste cause prima di concentrarsi sulle opzioni delle app.

Si aggiungono poi alcune considerazioni che riguardano l’efficacia delle app di salute mentale: nonostante il proliferare di questo tipo di strumenti, non ci sono ancora evidenze scientifiche sui risultati ottenuti. Il più delle volte poi, sono supportate e coordinate non da medici ma da mental coach. Il manager delle risorse umane dovrebbe quindi fare un’analisi dei costi-benefici e una ricerca sulle competenze di chi sta dietro le app, prima di prendere una decisione a riguardo.

2. Qual è la migliore app per aiutare i dipendenti a gestire lo stress o l’ansia?

Esistono centinaia di app che offrono accesso immediato a esercizi di consapevolezza, monitoraggio dell’umore, educazione alla salute mentale, abilità terapeutiche specifiche, biofeedback e altro ancora. Ciascuna può potenzialmente essere utile per ridurre lo stress, i pensieri negativi o persino le dipendenze. Ma non c’è un’applicazione migliore per tutti ed è raccomandabile per i responsabili delle risorse umane cercare app in grado di soddisfare le esigenze specifiche dei dipendenti. Vista poi la velocità con cui questi software nascono, si evolvono e scompaiono, la HBR consiglia ai manager di evitare app che abbiano meno di sei mesi di vita e mette in guardia da una valutazione basata sul numero di volte che sono state scaricate, su stelle o pubblicità.

3. Infine, l’ultima domanda ricorrente riguarda il come valutare l’impatto economico dell’app.

Curare e prevenire le malattie mentali è costoso. Ma sebbene non ci siano (ancora) numeri definitivi che indichino l’efficacia in termini di costi degli strumenti digitali per la salute mentale, i responsabili delle risorse umane dovrebbero prendere in considerazione quattro tipi di dati per stimare i potenziali risparmi: il costo in base alle condizioni (ad esempio, perdita di produttività) per dipendente; la percentuale media di utenti che rimarranno attivi sull’app dopo due settimane; una stima dell’impatto positivo dell’app sulla salute mentale in termini di riduzione percentuale dei sintomi; il lasso di tempo in cui l’intervento offrirà un effetto duraturo. Moltiplicando insieme questi quattro numeri, i manager avranno una stima del potenziale vantaggio in termini di costi di un’app per dipendente in un anno.

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