Competenze per il lavoro, un gap da record tra domanda e offerta

Mai stato così alto, dal 2016, l’indice che misura la talent shortage: per il 37% delle imprese italiane è difficile trovare lavoratori con le qualifiche richieste. Nel resto del mondo va anche peggio. La rivoluzione tecnologica cambia il mercato del lavoro, ma ci sono casi di formazione professionale di eccellenza

talent shortage

ll 37% delle imprese italiane ha difficoltà a reperire lavoratori con le giuste competenze. A livello globale le cose vanno anche peggio, mai è stato così alto il divario tra domanda e offerta. A certificarlo è l’annuale Talent Shortage Survey, condotta da Manpower Group su un campione di circa 40 mila responsabili delle risorse umane, occupati in imprese di 43 paesi. Un trend che si riscontra in tante analisi sulla ricerca di personale, ma la notizia è che l’indice che misura la “carenza di talenti” è al massimo dal 2006 (anno in cui è stata effettuata la prima survey). “Le aziende, specialmente quelle di dimensioni medie e grandi, hanno sempre più difficoltà a reperire i Talenti di cui necessitano, la percentuale in queste tocca addirittura il 62% – ha commentato Riccardo Barberis, Amministratore delegato di Manpower Group Italia –  Secondo i datori di lavoro italiani questo è dovuto principalmente a mancanza di esperienza ma anche di hard e soft skills. Non sorprende che competenze quali abilità di comunicazione e problem solving siano due delle caratteristiche più ricercate oggi dalle aziende italiane”.

Tra le 10 posizioni più difficili da ricoprire risultano: operai specializzati, ingegneri elettronici e ingegneri specializzati in diversi campi, tra i quali Verification and validation, Optical, PLC, Computer vision e Machine learning. A questi si aggiungono: tecnici, addetti vendita ma anche colletti bianchi e specialisti del settore It come data scientists, programmatori Java/PHP, specialisti cybersecurity, cloud architects, e-commerce manager e sistemisti Linux.

Per far fronte alla mancanza di competenze, le imprese puntano sempre più sulla formazione, sia specifica sia trasversale sull’innovazione e sulle competenze 4.0, e sulla ricerca di relazioni con università, scuole, istituzioni locali per la formazione e l’orientamento professionale. Uno degli esempi eccellenti in questo campo, nato proprio per colmare il gap di competenze, è la Fondazione ITS MAKER (Istituto Superiore Meccanica Meccatronica Motoristica e Packaging dell’Emilia-Romagna), nata nel 2013 dalla fusione di tre ITS territoriali: soci della fondazione sono sia enti pubblici che imprese e realtà private. Gli ITS sono scuole di tecnologia nate per iniziativa del Ministero dell’Istruzione nel 2008 che realizzano percorsi formativi altamente professionalizzanti per giovani diplomati.

Il dato che conferma l’appetibilità sul mercato del lavoro di questi “super diplomati” è contenuto in un monitoraggio di Indire sui percorsi occupazionali degli iscritti agli ITS in tutta Italia: l’82,5% di loro trova lavoro entro 12 mesi dal diploma, con punte di oltre il 90% per chi ha frequentato corsi di meccatronica.

Secondo Manpower Group, il dato elevato della talent shortage è influenzato dalla rivoluzione tecnologica, che modifica l’approccio al mercato di milioni di consumatori.

Il fatto che ci si stia concentrando sempre più sull’assistenza clienti e sulle consegne “last mile” – si legge nella Survey di Manpowersignifica che avere il giusto mix di competenze risulta oggi fondamentale. I rappresentanti di vendita devono conoscere a fondo i prodotti, saper influenzare e gestire i rapporti, ma anche usare magazzini digitali e strumenti di analisi, mentre le funzioni It devono avere competenze tecniche oltre a saper gestire le persone e a saper comunicare efficacemente”.

Per affrontare questa rivoluzione, le aziende puntano sulla formazione: più della metà di loro sta investendo in piattaforme di apprendimento e strumenti di sviluppo per costruire il proprio bacino di talenti, rispetto al 20% del 2014.  Uno degli strumenti per attrarre talenti è offrire benefit migliori per assicurarsi le migliori competenze sul mercato e promuovere il proprio brand (una strategia adottata dal 32% delle imprese del campione Manpower).

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