Diritto e lavoro, le sfide degli HR manager per il 2023: il focus di Top Legal

Imprese ed HR dovranno affrontare i nuovi problemi legati a un contesto normativo in evoluzione, alle nuove esigenze del mercato e alle prospettive di rallentamento dell’economia. Ridefinizione del concetto di subordinazione, formazione, tutela della privacy, diritto alla disconnessione e mobilità internazionale dei lavoratori agili sono alcune delle parole chiave, raccontate in un focus di Top Legal.

diritto e lavoro

Modelli organizzativi aziendali ibridi e contesto sociale ed economico in movimento. È all’interno di questo scenario che si muovono le imprese e quindi le divisioni Hr impegnate ad affrontare i problemi derivanti dalla mancanza di risorse e dalla difficoltà a trovare competenze adeguate in un mercato in evoluzione. E gli studi legali sempre più dovranno muoversi in un contesto normativo che cambia velocemente, come si evince dal Focus lavoro realizzato da Top Legal a novembre 2022.

Subordinazione e formazione dei lavoratori sono due dei piani su cui dovranno agire le divisioni Hr, dato che l’imporsi dell’uso degli strumenti digitali ha fatto sì che le mansioni delle persone siano cambiate. Inoltre, è sempre più alta l’attenzione da parte degli Hr verso le questioni ambientali e sociali. «È del tutto naturale assistere ad una rilevanza sempre maggiore di nuove e innovative tematiche quali quelle legate agli ESG (Environmental Social Governance), alla CSR (Corporate Social Responsibility), alla riduzione del gender gap e a tematiche D&I e a una costante ricerca di modelli sempre diversi per creare valore», spiega Stefania Radoccia, managing partner dello studio legale e tributario di Ey. E questo fatto porta con sé la necessità di instaurare nuove tipologie di relazioni sindacali, ad esempio.

La gestione del tempo, il lavoro da remoto, la tutela della privacy, fino alla messa in discussione della distinzione tra lavoro autonomo, lavoro subordinato e lavoro parasubordinato sono, poi, alcune delle altre questioni analizzate nel focus. Così come il tema dello smart working: «È stata disposta la proroga, fino a fine anno, delle semplificazioni in materia di smart working» e l’obbligo di preventiva stipula dell’accordo individuale per l’accesso al lavoro da remoto si applica da quest’anno, si legge. Mentre non sono ancora chiarite del tutto alcune criticità legate al diritto alla disconnessione, così come al «fenomeno della mobilità internazionale dei lavoratori agili e al welfare aziendale», come fa notare Andrea Di Francesco, dello studio legale BDL.

Inoltre, importante sottolineare che «le imprese e gli specialisti di diritto del lavoro in primis, devono dialogare con la gestione amministrativa del lavoro, con la tecnologia (e la gestione dei dati e gli algoritmi), con la consulenza organizzativa e strategica, per poter interpretare un sistema di norme e di regole sempre più complesse e intrecciate tra loro che sono anche il punto di riferimento per identificare gli spazi di manovra possibili sia in termini di gestione dell’impresa sia in termini di innovazione organizzativa e culturale», come sostiene Luca Falla  dello studio Falla & partners.

Sull’instabilità introdotta dalla Legge Fornero si sono soffermate, poi, Anna Albè e Daniela Barella, dello studio legale A&A: «L’impossibilità di predeterminazione certa della tutela a fronte del licenziamento illegittimo esclude la stabilità del rapporto e quindi anche che il termine di prescrizione dei crediti decorra in costanza del rapporto stesso», scrivono.

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