Formazione continua, 500 milioni per innovazione, industria 4.0 e welfare

I finanziamenti per il training on the job delle aziende iscritte a sei dei più grandi fondi paritetici interprofessionali italiani si concentrano su industria 4.0, politiche attive e welfare aziendale

fondi interprofessionali e formazione continua

Raggiunge quasi i 500 milioni di euro il budget messo a disposizione da sei dei più grandi fondi paritetici interprofessionali italiani per il training on the job. Si tratta di organismi di natura associativa istituiti nel 2000 sulla base di accordi interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali di datori di lavoro e lavoratori e finanziati attraverso il trasferimento di una parte del contributo obbligatorio per la disoccupazione versato all’Inps dalle aziende, pari allo 0,30% del salario lordo.

Se da un lato le imprese iscritte possono attivare un proprio conto formazione dove accumulare i versamenti e poi utilizzarli per il training on the job senza particolari vincoli, dall’altro c’è la possibilità di partecipare agli avvisi, che attualmente mettono in palio quasi 100 milioni di euro. Dieci milioni riguardano la formazione a sostegno delle nuove tecnologie di prodotto e di processo. La parte più consistente, pari a 72 milioni di euro, punta invece sui temi chiave per la competitività delle imprese:qualificazione dei processi e dei prodotti, innovazione dell’organizzazione, commercio elettronico, contratti di rete e internazionalizzazione. Mentre 15 milioni di euro sono indirizzati alla formazione legata alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio.

Così, per esempio, innovazione tecnologica, ambiente e competitività sono al centro dei tre avvisi attualmente aperti da Fondimpresa, il più grande dei fondi paritetici (la platea è di 187 mila aziende e quasi 4,5 milioni di lavoratori del comparto industriale), con un budget stimato per attività formative sul 2018 di 265 milioni di euro.

Tra gli avvisi attivati in via sperimentale da Fonarcom, fondo di riferimento dei lavoratori del terziario, dell’artigianato e delle Pmi (con 165 mila aziende iscritte e oltre un milione di lavoratori interessati), spiccano quelli dedicati a piani formativi per i lavoratori che rientrano nel circuito attivo del lavoro e quelli che finanziano interventi formativi in materia di welfare.

La principale novità prevista per quest’anno da For.Te. – fondo impegnato principalmente nel settore del commercio, del turismo, dei servizi e della logistica (coinvolge 126 mila aziende e 1,2 milioni di lavoratori), che dal 2005 ad oggi ha erogato risorse per oltre mezzo miliardo – è la predisposizione di due avvisi speciali destinati uno all’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo nelle aziende e l’altro al settore socio-sanitario. Questi due avvisi si aggiungono a quelli generalisti che mirano alla formazione “su misura” in base ai fabbisogni specifici di aziende e lavoratori e all’avviso voucher destinato in particolare alle micro e piccole imprese.

Per quanto riguarda la formazione dei profili manageriali, due sono i principali fondi di riferimento: Fondirigenti e Fondir. Il primo, che ha una platea di 14 mila aziende e 78 mila dirigenti, ha fatto da apripista negli investimenti sulle competenze per Industria 4.0 con oltre 54 milioni di euro nel biennio 2016/2017. Per il 2018 sono previsti 22 milioni di euro di finanziamenti ai piani formativi. Tra gli altri, ci sono investimenti sul reverse mentoring, per avvicinare i giovani alla professione manageriale attraverso la promozione di occasioni di scambio di competenze con i dirigenti. Fondir (a cui sono iscritte 6 mila imprese con 30 mila dirigenti) ha messo sul piatto della formazione, per quest’anno, 12 milioni di euro. Le nuove risorse, suddivise per comparti, lasciano libere le aziende di presentare piani di formazione tarati sulle loro esigenze. Inoltre, le aziende iscritte potranno prendere parte a iniziative formative presenti sulla Bacheca Fondir con proposte da Università, Enti di formazione e Business School. La scelta spazia dalla formazione one-to-one ai seminari, dai workshop ai percorsi di alta e formazione e master, con dote complessiva di 7,5 milioni.

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