Il caregiver sempre più al centro della contrattazione aziendale

Nell’impresa sono nate esperienze innovative di sostegno alle persone che si prendono cura di parenti non autosufficienti, che hanno anticipato l’intervento delle istituzioni e del welfare pubblico. In una società che invecchia, la domanda di cura e assistenza è sempre in crescita

caregiver

I caregiver, quelle persone impegnate gratuitamente della cura di familiari o parenti non autosufficienti, sono veri e propri pilastri del sistema di welfare, ma senza nessun riconoscimento. Almeno fino a pochi anni fa. Sono circa 3 milioni (ma non c’è una stima precisa sul loro numero) e in genere si occupano di figli o dei genitori anziani. La loro figura non è più sconosciuta alle istituzioni: a fare da apripista sono state le iniziative in loro supporto di alcune Regioni, cui ha fatto seguito l’intervento dello Stato: la Legge di Bilancio 2018 ha istituito per loro un fondo, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020. Il tema però è presente da tempo nella contrattazione aziendale integrativa, con diversi esempi di eccellenza nel sostegno alle persone che si occupano degli altri: obiettivo comune è quello di favorire la conciliazione tra lavoro e attività di cura.

La centralità del caregiving all’interno della contrattazione integrativa è anche conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione e della conseguente crescita della domanda di cura e assistenza. In questa ottica, Jointly ha messo a punto la piattaforma Jointly Fragibilità: una piattaforma di servizi per i lavoratori che hanno necessità di cura per familiari o parenti, cui stanno facendo ricorso diverse grandi aziende. Servizi che vengono inseriti all’interno dei propri pacchetti di welfare aziendale.  Uno dei più recenti è “Bed & Care”, servizio per chi vuole andare in vacanza con i propri familiari non autosufficienti, assicurandosi però momenti di relax e di riposo. Un sistema simile era stato realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, una delle prime a dotarsi di una legge in materia, per garantire momenti di sollievo alle persone impegnate continuativamente in attività di cura.

A livello internazionale è nato Embracing Carers, un’iniziativa globale di sensibilizzazione promossa da Merck sotto l’egida di Eurocarers e di altre importanti organizzazioni di assistenza, mirata a far riconoscere l’importanza dei caregiver nella vita dei pazienti.

Ci sono movimenti in corso per agevolare e sostenere i caregiver, soprattutto in una fase in cui la spesa pubblica per il welfare è tenuta sotto stretti controllo, ma finora le esperienze più innovative sono venute dall’impresa: la contrattazione di livello aziendale ha saputo cogliere da tempo quella che è un’esigenza forte delle famiglie. Alcune tra le migliori esperienze d’impresa (Sea Aeroporti, Gruppo Caviro, Gruppo La Perla) sono state illustrate nel corso dei workshop in occasione del caregiver day 2017, in cui è stata presentata Employers for carers: associazione di imprese nata in Inghilterra con lo scopo di sensibilizzare gli  imprenditori a sostenere i dipendenti che hanno responsabilità di cura.

Il caregiver day, infine, è una giornata dedicata ai caregiver, per riconoscere la loro importanza e il loro ruolo, voluta dalla Regione Emilia-Romagna: non tutto si esaurisce in un giorno, si tratta di un percorso articolato di workshop e convegni, con al centro il tema della conciliazione vita-cura-lavoro.

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