Innovazione, ricerca di nuovi talenti e l’apertura di un Engineering HUB unico al mondo: come business strategy e people strategy si fondono nel caso Jaguar Land Rover Italia

Jaguar Land Rover apre un innovativo Engineering Hub in Italia, ricerca ingegneri specializzati nel settore del software automotive e punta sulle tecnologie di guida autonoma nel campo dell’intelligenza artificiale. Ma quali sono le dinamiche sottese ad una iniziativa di tale portata? Come interagiscono tra loro strategia di business, people strategy e team working? Ne abbiamo parlato con Ferruccio Vico, AAD System Engineering Technical Lead, responsabile del nuovo polo di sviluppo e ricerca ingegneristica e Maria Cristina Pagliuca, HR Director Jaguar Land Rover Italia.

jaguar land rover

Il mondo dell’automotive è tra quelli in cui le evoluzioni tecnologiche trovano le applicazioni di maggior impatto e ogni nuovo modello in uscita è un passo avanti verso l’automazione e la sicurezza estrema. Questo è particolarmente vero per i brand di lusso e di alta gamma, i cui modelli sono un concentrato delle ultimissime tecnologie. Non è un caso, dunque, che Jaguar Land Rover abbia deciso di inaugurare un innovativo Engineering Hub in Italia – a Bologna per la precisione –: «La scelta è nata dalla necessità di trovare risorse con esperienza specifica – commenta Ferruccio Vico, AAD System Engineering Technical Lead,  – e di aumentare la capacità di sviluppo in ambito software, soprattutto per quanto riguarda i focus tecnologici attuali, che sono legati alla guida autonoma, alla connettività e alle funzionalità del cockpit. Stiamo assistendo a un’accelerazione verso il software sviluppato in house dai car maker, in quanto il SW costituirà sempre di più un elemento di distintività e di valore aggiunto in un veicolo. Per poterlo mettere in pratica, ci vogliono dunque risorse che abbiano esperienze specifiche sull’ADAS (acronimo di Advanced driver assistance system, ndr), ovvero i nuovi sistemi avanzati – delicati e articolati, nonché safety critical – di assistenza alla guida».

Identikit delle nuove figure professionali

Saranno circa 50 gli ingegneri che lavoreranno nel nuovo hub: si tratterà di assunzioni ex-novo di figure con esperienze nell’ambito dello sviluppo di sistemi complessi e safety critical, provenienti dal settore automotive, ma anche da quello aerospaziale. «Tra le competenze che ricerchiamo – prosegue Ferruccio Vico, – figurano, oltre allo sviluppo di sistemi in ambito software, anche il data management; inoltre, le professionalità dovranno essere compatibili con il lavoro da remoto, poiché i team sono spesso dislocati in diverse realtà europee».

«A livello di soft skill, invece – interviene Maria Cristina Pagliuca, HR Director Jaguar Land Rover Italia – è fondamentale trovare persone in grado di sviluppare una visione degli scenari attuali e futuri, sapendo collegare le informazioni, i segnali deboli e prevedere cambiamenti, criticità e/o opportunità anche di medio-lungo periodo in ottica di apprendimento continuo. Tra le altre caratteristiche importanti, non posso non citare il “sensemaking” e il “relating”, ovvero saper dare senso all’incertezza, all’ignoto, essendo in grado di trasferire, semplificata, la mappatura del mondo che cambia, adoperandosi, al contempo, per costruire team inclusivi caratterizzati dalle unicità delle diverse persone».

Il valore della formazione

Il polo italiano sarà in prima linea nello sviluppo globale delle vetture del futuro targate Jaguar e il focus sarà il data management e il software development in sinergia con le altre sedi europee. Oggigiorno, tuttavia, le conoscenze e le tecnologie diventano velocemente obsolete ed è necessario avere una visione a lungo termine anche sulle nuove assunzioni: «Per noi il reskilling e l’upskilling sono processi continui – spiega Pagliuca – in Jaguar Land Rover Italia pianifichiamo annualmente nuove attività di formazione, sia a livello tecnico sia di soft skill. Questi programmi sono sartoriali, pensati e realizzati considerando i bisogni formativi collettivi ed individuali delle nostre persone; creiamo vere e proprie esperienze dai contenuti accademici che, al tempo stesso possano ispirare e motivare.

Ad esempio, ci avvaliamo di testimonial che possano ispirarci col loro vissuto per consentirci di sedimentare i nostri valori e modello delle competenze: è, infatti, fondamentale guardare all’esterno e non restare ancorati a modi di lavorare consueti e non più funzionali al raggiungimento dei nuovi traguardi».

Innovativo, infine, l’Engeneering Hub anche in termini di smart working: le diverse professionalità lavorano infatti in team, ma da remoto, usando la sede di Bologna come quartier generale. «A Bologna ci si ritrova per workshop, eventi, riunioni – precisa Ferruccio Vico –; abbiamo poi previsto una serie di meccanismi per creare lo spirito di squadra e tenere il team legato, dalle riunioni periodiche ai collegamenti con gli altri poli. A ogni nuovo arrivato, inoltre, viene assegnato un technical buddy, una persona che lavora già sul progetto e che può quindi aiutare il nuovo arrivato a orientarsi».

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