Lavoro flessibile, il nuovo integrativo di Leonardo

Giornata di lavoro ibrida e premio per obiettivi nel rinnovo del contratto integrativo siglato da Gruppo Leonardo e sindacati Fiom, Fim e Uilm. Il modello proposto introduce modalità per determinare il premio in base agli obiettivi raggiunti, valutati in termini quantitativi e qualitativi. Presente anche una regolamentazione del lavoro flessibile, con la possibilità per i dipendenti di accordare una giornata di lavoro ibrido in base a normative sanitarie, rotazione e raggiungimento degli obiettivi preposti.

smart-working

Un contratto integrativo di secondo livello che privilegia lo smart-working, incrementa i premi di risultato valorizzando la produttività, coltiva il benessere delle persone: è quello firmato dal gruppo Leonardo, che interesserà i 30 mila lavoratori dell’azienda aerospaziale a più alto impatto tecnologico del Paese. L’accordo è stato siglato dal gruppo e dai sindacati (Fiom, Fim, Uilm) presso Unindustria Lazio. Adesso la palla passa ai lavoratori, che dovranno approvare l’accordo in assemblea.

«Le intese raggiunte confermano ancora una volta l’attenzione di Leonardo per le sue persone e puntano ad accrescere il benessere integrale di tutta la nostra comunità professionale, elementi che costituiscono le fondamenta su cui costruire insieme il nostro futuro», ha spiegato l’amministratore delegato Alessandro Profumo.

Nella parte economica, l’integrativo prevede nuovi meccanismi per stabilire il premio di risultato, che valorizzano con più forza gli incrementi di produttività, misurata in 3 dimensioni organizzative: Leonardo, le divisioni e i siti. Tradotto nella pratica, un significativo incremento del premio di risultato e di conseguenza del salario, per complessivi 850 euro nel periodo di vigenza del nuovo accordo (2020-2022). Inoltre sono previsti l’incremento di 409 euro all’anno del superminimo collettivo al quinto livello e il riconoscimento (a giugno 2021) di 150 euro di flexible benefit, aggiuntivi ai 200 euro già previsti dal contratto nazionale. Chi lo desidera, inoltre, potrà trasformare il valore del premio di risultato in welfare per valori dal 25% al 100% del totale, fino a un massimo di 3.200 euro annui. In caso di trasformazione, l’azienda aggiungerà un 10% al valore del premio. E ancora: i lavoratori inquadrati con il 7˚ livello avranno, in aggiunta al premio di risultato, un target bonus individuale del valore di 100 euro per il 2020 e di 150 per il 2021.

Il capitolo più innovativo dell’integrativo è però quello dedicato allo smart-working, una modalità di lavoro che nel gruppo era presente solo in maniera residuale prima della pandemia e che ha portato 14 mila addetti a operare da remoto. La scelta delle parti è di sperimentare lo strumento fino alla fine di quest’anno, senza imbrigliarlo in un numero di giornate o in percentuali determinate, ma – come si legge nell’accordo – «essendo una modalità di svolgimento della prestazione quotidiana basata sulla cultura della corresponsabilizzazione e della fiducia sul raggiungimento dei risultati, le parti confermano che nella stessa giornata i dipendenti potranno svolgere la prestazione lavorativa in parte in presenza e in parte in modalità agile». «Le giornate di smart-working sono programmate in accordo con il responsabile diretto», ma soprattutto devono tenere conto del bilanciamento tra remoto e presenza, ferme restando le esigenze del distanziamento imposte dall’emergenza sanitaria. Per tutti, il Gruppo provvederà a fornire la strumentazione adeguata e la formazione per poter conseguire gli obiettivi in questa nuova modalità di lavoro. In autunno, verranno poi regolamentati la fase post-emergenziale e gli aspetti legati a consenso individuale, la durata minima e massima settimanale/mensile, la pianificazione e la rotazione, le fasce orarie di compresenza, l’esercizio della disconnessione e le macro-aree organizzative o le attività considerate remotizzabili.

Strettamente connesso alla pandemia è anche l’uso solidale del fondo ferie e permessi, che già durante il lockdown si è rivelato uno strumento ampiamente utilizzato per far fronte, ad esempio, al fermo della divisione Aerostrutture, colpita da una diminuzione dell’80% delle ore di lavoro per  4 mila addetti.

Infine, l’azienda si è impegnata a garantire la sicurezza dei propri dipendenti costituendo il Comitato paritetico Safety, per analizzare e studiare l’andamento della prevenzione, mappare le buone prassi e gli infortuni, ma anche il livello di progressi nella formazione. A questa voce, infatti, è dedicato un capitolo preciso, il cui obiettivo è l’incremento delle competenze grazie al percorso già avviato di acquisizione di certificazioni per il lavoratore.

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