Lo Smart Working avanza nella pubblica amministrazione

La Giornata del Lavoro Agile ha avuto un focus sulla sostenibilità e sul partenariato pubblico privato per diffondere best practice e incentivare lo smart working. Non è solo una modalità differente di esecuzione di una mansione, ma un cambiamento che ha impatti sull’urbanistica e sul territorio.

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Lo smart working continua a crescere ma la novità riguarda la Pubblica Amministrazione. Nel corso della Giornata del Lavoro Agile, che si è tenuta a Bologna, Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, ha anticipato alcune delle tendenze contenute nel rapporto dell’Osservatorio Smart Working, che sarà presentato nei prossimi giorni: la maggiore effervescenza proviene proprio dalle pubbliche amministrazioni.

Secondo i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio, progetti di lavoro agile sono stati attivati nel 56% delle grandi imprese e nell’8% delle Pubbliche amministrazioni.

“Benché piccoli in confronto a quelli registrati nelle grandi aziende, i numeri relativi al pubblico impiego sono emblematici di un fermento che è in atto e suggeriscono una riflessione – ha scritto la ministra Elena Bonetti nel suo messaggio di saluto ai partecipanti all’evento sul lavoro agile – come e più del mondo del privato, la pubblica amministrazione ha a disposizione nel lavoro agile un bacino inesplorato di possibilità per la valorizzazione della persona e per un cambiamento possibile, concreto, nel segno di una maggiore efficienza e produttività. Per questo è auspicabile che siano sempre di più le forme di partenariato pubblico-privato e, in generale, le occasioni per creare o consolidare sinergie, con l’obiettivo comune di incrementare la diffusione del lavoro agile e i processi positivi che esso è in grado di generare”.

Il Ministero delle Pari opportunità ha creato un sito dedicato al mondo del lavoro agile nella PA.

La giornata del lavoro agile, che ha avuto un focus particolare sul tema della sostenibilità, è stata proprio quello scambio tra pubblico e privato auspicato dalla ministra Bonetti, con uno sguardo che è andato oltre le pur importanti questioni riguardanti le innovazioni nel modo di lavorare e nella gestione delle risorse umane. Lo smart working impatta anche sull’urbanistica, sull’infrastrutturazione del territorio, sulla rivitalizzazione di aree marginali. In questo quadro si collocano gli interventi di rafforzamento sia dell’attività della PA in tema di diffusione dello smart working, sia il partenariato pubblico privato sul lavoro agile.

Le intese

Nel corso della giornata sono stati siglato due  accordi per dare senso concreto al dibattito: la Regione Emilia-Romagna, insieme a Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna, ha firmato con i primi Enti del Territorio emiliano-romagnolo l’accordo per la realizzazione del progetto “Emilia-Romagna Smart Working”, finalizzato a costruire una rete territoriale per lo sviluppo del lavoro agile. Il secondo protocollo ha interessato anche i privati: Comune di Bologna e la Città metropolitana di Bologna hanno sottoscritto il Protocollo della rete pubblico-privata “Smart-BO” con associazioni imprenditoriali (tra cui Confartigianato, Legacoop, Confcooperative, Confcommercio-Ascom), singole imprese (tra le altre Sacmi, Camst, Emil Banca) e altre organizzazioni pubbliche della Città finalizzato a costruire un Tavolo territoriale del Lavoro Agile della Città di Bologna per valorizzare e incentivare lo Smart Working e promuovere l’innovazione organizzativa e lo sviluppo sostenibile della Città.

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