Personal branding, Wyser suggerisce come “raccontarsi” su LinkedIn

LinkedIn è la terza business community per volume in Europa e il più esteso database di contatti per quanto riguarda il mercato del lavoro in Italia, con quasi 1 milione di manager presenti. È quindi un sorvegliato speciale per recruiter e head hunter, che lo utilizzano in maniera professionale per cercare candidati o approfondire la conoscenza di profili: oltre l’80% dei recruiter effettua una ricerca online del candidato dopo aver ricevuto il suo curriculum. Wyser, brand globale di Gi Group Holding che si occupa di ricerca e selezione di profili di middle e senior management, ha stilato una serie di consigli per curare al meglio il personal branding su LinkedIn e farne un elemento distintivo.

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Come curare la propria immagine su Linkedin? Ci pensa Wyser, brand globale di Gi Group Holding che si occupa di ricerca e selezione di profili di middle e senior management, a dare una serie di consigli a chi utilizza questo strumento per cercare lavoro.

Sono ormai quasi un milione i manager presenti su Linkedin Italia e uno su sette dichiara di essere aperto a nuove posizioni. Wyser, che vanta una community LinkedIn di quasi 240.000 professionisti in Italia, sottolinea l’importanza di fare personal branding sulla piattaforma per differenziarsi e rendere il proprio profilo più attrattivo agli occhi di recruiter e aziende.

Ad oggi su LinkedIn sono presenti complessivamente 16 milioni di utenti italiani e oltre 400mila aziende con sede in Italia: è, di fatto, la terza business community per volume in Europa e il più esteso database di contatti per quanto riguarda il mercato del lavoro in Italia. Per tutti questi motivi LinkedIn è ormai un “sorvegliato speciale” di recruiter e head hunter, che lo utilizzano in maniera professionale per cercare candidati o approfondire la conoscenza di profili già noti.

Secondo una survey realizzata da Wyser, oltre l’80% dei recruiter cerca online il candidato del quale ha ricevuto il curriculum per approfondire le informazioni e il 42,9% utilizza LinkedIn e in generale i social per cercare una conferma delle qualifiche per il lavoro del/della candidato/a. C’è anche chi (il 45,2%) lo usa per farsi un’idea sulla personalità, cercando di estrapolare dalla rete caratteristiche come l’apertura mentale e la propensione a collaborare e il senso etico, ritenute sempre più fondamentali soprattutto per profili manageriali e di responsabilità.

Ecco, dunque, che curare la propria presenza su LinkedIn può diventare un elemento distintivo che rileva soprattutto nelle fasi di crescita della propria carriera. Wyser consiglia di aggiornare il profilo personale, considerando che quasi il 50% di chi si occupa di ricerca e selezione si aspetta coerenza tra le informazioni del profilo e quelle contenute nel curriculum.

Oltre alla sezione “esperienze”, le varie parti del profilo personale – foto di copertina, headline, sezione “informazioni” e molte altre – offrono la possibilità di inserire dettagli che per ragioni di sintesi vengono esclusi dal curriculum, ma che sono utili a sottolineare capacità e competenze acquisite e il grado di responsabilità che si gestisce, o possono aiutare a far intuire aspetti della personalità e soft skill.

Importante, poi, selezionare i contatti e curare la community, ovvero richiedere e accettare richieste di collegamento da contatti di lavoro (colleghi, collaboratori, responsabili) o di business (fornitori, clienti attuali o potenziali). Wyser, ancora, suggerisce di seguire tutte quelle persone o aziende affini ai propri interessi che trattino temi considerati rilevanti per la propria professione. Attraverso le interazioni con i post, che siano like o condivisioni, si possono poi rinsaldare relazioni con i contatti; commentando o rispondendo a commenti altrui si possono stringere nuove relazioni.

C’è da sottolineare, inoltre, che LinkedIn, svolge sempre di più un ruolo di media per l’informazione relativa al mondo del lavoro e dell’impresa. Oltre alle pagine ufficiali come LinkedIn Notizie e Obiettivo Lavoro, a produrre i contenuti sono proprio gli utenti, aziende e persone, ciascuno esperto nel proprio ambito. Condividere una notizia di settore accompagnata da un proprio commento oppure un post in cui si racconta un progetto posiziona come persona esperta in un campo specifico. «Se è vero che i professionisti sono sempre più attratti da aziende di cui sposano i valori, le organizzazioni sono alla ricerca di quei profili che non solo rispondano alle competenze di cui hanno bisogno, ma sappiano anche farsi portatori della cultura e mission aziendale, che siano cioè dei veri e propri “ambassador” – commenta Carlo Caporale, AD di Wyser Italia e LinkedIn Top Voice Lavoro 2022 – Il personal branding rappresenta quindi un’opportunità per presentarsi al meglio sul mercato e, al contempo, di dimostrare la padronanza di una soft skill oggi molto richiesta».

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