Sopravvivere all’estinzione: una questione di comportamenti

Qualcosa che ha sempre funzionato può funzionare anche nel presente e nel futuro? Quali sono i comportamenti che permettono alle aziende di evolversi? Perché la capacità di adattarsi ai cambiamenti fa bene alle organizzazioni?

A cura di Anja Puntari, Executive Business Coach e artista

Animali impagliati, ormai estinti (così come sono estinti i loro habitat naturali), conservati nel magazzino di un museo. Sono proprio loro quelli a cui Axel Straschnoy ha scelto di dedicare la sua attenzione e di fotografare. 

Con il suo The Permian Project, infatti, l’artista argentino trasmette un messaggio importante sull’evoluzione: ci sono animali che si sono adeguati ai cambiamenti e si sono evoluti, e altri che non sono riusciti a farlo, e sono rimasti uguali a loro stessi. I primi si muovono nel mondo, i secondi possono solo restare in un magazzino, lontani da tutto e tutti, cristallizzati in un eterno presente privo di vita. 

Fotografare questi animali quando sono in un magazzino, e non esposti nei piani del museo accessibili al pubblico, porta con sé un valore simbolico: il magazzino, infatti, non è una discarica, ma un luogo ricco di affetto in cui trova posto ciò che per lungo tempo è stato utile, e che ora non serve più perché è stato superato e rimpiazzato da qualcosa di più interessante, evoluto e più efficace. Un luogo poco accessibile, che però permette di sapere che quelle cose ci sono, hanno fatto parte di noi e ora sono lì da qualche parte. Ma lì devono restare.  

Perché è il momento per loro di cedere il passo. 

animali impagliati

Cosa c’entra questo con le organizzazioni? Partendo dal concetto artistico, possiamo creare un parallelismo interessante: nel mondo del lavoro, sono tanti infatti gli animali ormai estinti, in habitat naturali che non esistono più, che ci si ostina a tenere in vita con una sorta di accanimento terapeutico, quando invece bisognerebbe solo riuscire a riporli da parte. Le aziende sono piene di strutture, procedure, comportamenti, che ormai non hanno più senso di sopravvivere in un contesto che, nel tempo, è mutato: sviluppare la capacità di adattarsi al cambiamento, come hanno fatto tutti quegli animali che non sono inclusi riposti nel magazzino, significa valutare in maniera lucida e oggettiva ciò che ha senso tenere e ciò che invece dovrebbe essere messo da parte.  

Non perché non è funzionante in generale o perché non lo è stato, ma perché non lo è più.  

Non si tratta di un processo facile, chiaramente: può generare spaesamento, un senso di inadeguatezza tra le persone, paura, anche dolore. Ritrovarsi nella condizione di cambiare le proprie abitudini, di accettare che un approccio innovativo o punto di vista nuovo sia migliore del “si è sempre fatto così” è una delle sfide più grandi che il mondo del lavoro di oggi si trova ad affrontare. 

Viviamo infatti in un contesto in costante evoluzione, dovuto da un lato dall’avanzare della tecnologia e dall’altro dall’ingresso nelle aziende delle generazioni più giovani, che portano con loro idee e valori che possono collidere con quelli di chi le ha precedute, ma con cui devono convivere. 

Il cambiamento spaventa, ma gli animali fotografati da Axel Straschony sono lì, nel loro eterno presente, per fare da monito e dare un insegnamento alle organizzazioni: l’evoluzione è prima di tutto una questione di comportamenti. Lasciare andare le zavorre, ciò che ostacola, è un passo imprescindibile per rispondere in maniera efficace alle sfide e continuare a muoversi nel presente e nel futuro. 

Ed è da qui che deve partire la riflessione: quali abitudini si possono mettere in atto, ogni giorno, per tenere lontana l’azienda dal magazzino, e permetterle di continuare a vivere nel mondo che cambia? 

 

 

Immagine di Axel Straschnoy per The Permian Projects – IPERCUBO 

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