Malattie professionali: cosa cambia con le tabelle aggiornate 2024

Con la circolare n.7 del 15 febbraio 2024 l’Inail illustra le caratteristiche più importanti delle nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura, secondo il decreto del 10 ottobre 2023. Quali sono le principali modifiche?

tabelle aggiornate delle malattie professionali

Ci sono diversità novità che riguardano la normativa e le tabelle delle malattie professionali. A introdurle è il decreto interministeriale del 10 ottobre 2023 “Revisione delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura”, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre 2023.

Questo aggiornamento, conforme agli articoli 3 e 211 del Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, ha rinnovato il quadro normativo esistente, sostituendo le tabelle precedenti del decreto interministeriale 9 aprile 2008. 

Cosa cambia con le nuove regole 

È la circolare n. 7 del 15 febbraio 2024 dell’Inail a dare informativa dell’intervenuta revisione delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura illustrandone le principali caratteristiche.

Le nuove tabelle mantengono la struttura a tre colonne che ricalca quella delle versioni precedenti, ma sono diverse le modifiche che meritano attenzione. 

In primo luogo, è stata eliminata la voce “altre malattie” nella prima colonna, concentrandosi esclusivamente sulle malattie elencate. In aggiunta è stata rimossa la voce relativa all’Anchilostomiasi, poiché le patologie infettive sono ora inquadrate come infortuni sul lavoro e non come malattie professionali.

Una delle principali novità riguarda  anche l’aggiunta del termine cronico per quelle patologie che possono manifestarsi sia in forma acuta che cronica nel tempo. Questo permette una valutazione più accurata delle condizioni dei lavoratori esposti a rischi occupazionali nel lungo periodo.

Oltre a ciò, come riporta la circolare Inail, l’aggettivazione non occasionale è stata sostituita con la locuzione abituale e sistematica  “in accordo ai principi definiti nella circolare Inail del 24 luglio 2008, n. 47, dove chiarisce che, secondo la pronuncia della Corte di Cassazione, l’assegnazione può ritenersi non occasionale quando costituisca una componente abituale e sistematica dell’attività professionale dell’assicurato e sia quindi intrinseca alle mansioni che lo stesso è tenuto a prestare. Accanto al requisito della non occasionalità, le previsioni tabellari richiedono che l’assicurato sia stato addetto alla lavorazione in maniera prolungata, ossia in modo duraturo, per un periodo di tempo sufficientemente idoneo a causare la patologia”.

Nuove malattie neoplastiche 

Per rafforzare l’esclusione delle patologie tumorali benigne, come per esempio il mesotelioma maligno, è stato aggiunto il termine maligno nelle specifiche voci. 

Sono state anche incluse alcune patologie neoplastiche: tumore maligno della laringe e carcinoma del polmone tra le malattie derivanti dall’esposizione a nebbie e vapori di acido solforico e altri acidi inorganici forti; l’epatocarcinoma tra le malattie derivanti dall’esposizione al cloruro di vinile; il tumore maligno della laringe e dell’ovaio tra le malattie causate dall’esposizione all’amianto; il carcinoma del nasofaringe tra le malattie causate dalle polveri di legno;  il tumore maligno del polmone tra le malattie causate dall’esposizione al radon. Inoltre, sono stati specificati i tumori provocati dalle radiazioni ionizzanti.

Le tabelle delle malattie professionali 

È da considerare che, affinché una malattia professionale venga qualificata come tabellata, è necessario rispettare simultaneamente i criteri delle tre colonne, tutte riguardanti la stessa patologia, ossia: 

  • Prima colonna: elenca le malattie categorizzate per agente causale, identificate tramite il codice ICD-10
  • Seconda colonna: fornisce informazioni sulle lavorazioni che comportano l’esposizione all’agente causale specifico della malattia, mentre per alcune patologie è specificata la lavorazione in modo dettagliato. 
  • Terza colonna: riporta i periodi massimi di indennizzabilità dalla cessazione dell’attività lavorativa, mantenendo la continuità con le tabelle precedenti.

Dal punto di vista operativo, la presunzione legale di origine professionale si attiva solo nel rispetto di criteri specifici, tra cui la presenza della patologia indicata, l’assegnazione regolare e sistematica alla lavorazione correlata e l’emergere della malattia entro il periodo massimo di indennizzabilità. 

L’Inail ha la facoltà di superare questa presunzione solamente dimostrando la mancanza di uno di questi criteri, come l’assenza della patologia specificata nelle tabelle o la mancata esposizione del lavoratore all’agente causale legato alla lavorazione tabellata. Questo evidenzia l’importanza di una valutazione accurata e documentata per determinare l’eventuale diritto all’indennizzo in caso di malattie professionali.

Il nuovo sistema tabellare si applica alle fattispecie denunciate a partire dal 19 novembre 2023.

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