Ufficio e lavoro da casa: vantaggi e rischi

Una ricerca della Harvard business school condotta durante il periodo del lockdown, nel corso del più grande esperimento di cambio di modello di lavoro. Sono notevoli i plus del lavoro da casa ma si rischiano di perdere interazioni e legami che aiutano le organizzazioni a crescere. Da evitare il rientro un uffici con spazi blindati e senza possibilità di avere relazioni.

lavoro da casa

Abbiamo ancora bisogno dell’ufficio? Cosa si guadagna e cosa si perde a lavorare da casa o, in generale, da remoto? I primi mesi del 2020 sono stati un grandissimo esperimento, una fortissima accelerazione di un processo già in atto. Non è stata una parentesi e non solo perché il coronavirus è ancora tra noi. C’è un modello nuovo che si sta affermando perchè piace alle imprese e a chi lavora. Un modello che, come sottolineato dal professor Michele Tiraboschi, dovrebbe essere accompagnato anche da un adeguamento legislativo basato sugli obiettivi e non solo sul tempo-lavoro come è attualmente. Ma, oltre l’aspetto legislativo, il mondo degli hr è ancora impegnato in profonde riflessioni sulla validità del modello: cosa si guadagna con il lavoro smart? Cosa si perde? Un contributo è venuto da un team di ricerca della Harvard Business School, che ha analizzato i cambiamenti propriamente interni ai team di lavoro, non solo le cosiddette compatibilità esterne quali il minor uso di auto, la flessibilità negli orari, la vicinanza alla famiglia e tutto il tema della conciliazione degli orari. Il titolo dell’articolo è esemplificativo: The implications of working without an office.

L’analisi, i cui risultati sono stati riportati in un articolo della Harvard Business Review, ha coinvolto oltre 600 dipendenti impiegati negli Stati Uniti dalla seconda metà di marzo fino a luglio. Hanno risposto a diversi quesiti, con successivi approfondimenti.

La ricerca ha confermato i diversi plus registrati da altre analisi ed è stata sorprendente la capacità di adattarsi a lavorare da casa di un numero elevatissimo di persone. Non solo: dall’analisi degli strumenti informatici è emerso che quasi tutti hanno lavorato di più in termini di ore: molto di più all’inizio della pandemia, tra il 10 e il 20% in più nelle fasi successive. Si legge nell’articolo: “Da quando è iniziato il lavoro virtuale, lo stress dei dipendenti, le emozioni negative e il conflitto correlato al lavoro sono diminuiti costantemente; ciascuno è in calo di almeno il 10%. Allo stesso tempo, i dipendenti hanno riscontrato un miglioramento di circa il 10% nell’autoefficacia e nella capacità di prestare attenzione al proprio lavoro… I commenti fatti da tutti, dai dipendenti in prima linea agli amministratori delegati, hanno rivelato una sfilza di vantaggi percepiti del lavoro da casa”.

La perdita

A fronte dei tanti benefici, lavorare senza un ufficio presenta anche dei rischi. La più grande perdita è quella delle interazioni non pianificate, quelle che avvengono accidentalmente tra persone che non lavorano insieme.  “Nella nostra analisi della quantità di interazione digitale – scrivono gli autori – abbiamo scoperto che, dopo il blocco, i dipendenti hanno aumentato la propria comunicazione con i collaboratori stretti del 40%, ma a un costo del 10% in meno di comunicazione con altri colleghi”.

Problemi si sono registrati anche nella fase di onboarding dei nuovi assunti, nella creazione di quei legami deboli tra le persone che sono fondamentali per il successo di un’organizzazione e nella creazione di relazioni all’interno dei team di lavoro. 

Il rischio principale, secondo gli autori della ricerca, è quello della creazione di un nuovo sistema ibrido di lavoro capace di far perdere sia i vantaggi dell’ufficio che quelli del lavoro da casa. Ad esempio riconfigurando gli uffici con limiti di spazio, con accessi solo con mascherine, con sale riunioni chiuse, senza mensa e senza possibilità di interazione… Un disastro. Meglio restare come ora, provando a valorizzare al meglio il lavoro da casa anche – suggeriscono i docenti di Harvard – attraverso l’assunzione di figure specializzate, come il responsabile del lavoro da remoto. Va notato che molte delle persone intervistate vorrebbe trascorrere del tempo in ufficio ma come aggiunta al lavoro vero da casa: una sorta di ribaltamento del paradigma ordinario. Ultimo punto è il tema della comunicazione interna, fondamentale per allineare una popolazione aziendale che non si trova fisicamente nello stesso posto: un impegno che deve essere proprio dei top manager. 

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