Un aperitivo “Performant(e)”

In un piacevole pomeriggio di inizio giugno, presso la sede di Performant by Scoa in centro a Milano, si è svolto un aperitivo dal format alquanto originale: un gruppo di selezionati HR è stato infatti invitato dal management di Performant – in collaborazione con Gympass, piattaforma di benessere aziendale – a seguire un percorso sensoriale che si è snodato nei diversi uffici dell’agenzia, ognuno dei quali ha messo i partecipanti davanti a quesiti diversi, con l’intento di stimolare riflessioni ed engagement.

“Leggere tra le righe” è stata la scritta che ha accolto i manager: riuscire a leggere il futuro è proprio la sfida che si trovano a fronteggiare oggi, insieme alla capacità di trovare ispirazione davanti al vuoto del momento storico attuale – al quale era dedicato il secondo step del percorso –; per il superamento dell’empasse “da foglio vuoto” bisogna prendere spunto dagli artisti: se non viene l’ispirazione, è utile distrarsi per un po’, fare altro, per poi tornare sul progetto con rinnovato vigore, al contrario di quanto accade in azienda dove si è costretti alla scrivania finché non si “partorisce” qualche idea. È fondamentale, oggi più che mai, riservarsi in azienda uno spazio – che sia temporale ma anche fisico – per pensare e non solo per fare.

L’arte è utile anche per creare emotional engagement: la creatività va applicata a ogni aspetto della vita, non solo alla produzione artistica, facendo però attenzione a tutte quelle regole non scritte che ha ogni realtà aziendale e che richiedono comportamenti dentro gli schemi per non provocare reazioni inconsuete, imbarazzo e rotture.

Leadership gentile

Una delle stanze Performant – e dunque del percorso sensoriale – era poi dedicata a stimolare una riflessione sui paradigmi che stanno crollando in azienda in favore di un rinnovato work-life balance e di nuove modalità di interazione tra le persone; il pericolo da evitare, tuttavia, è il non-allineamento tra quanto si dichiara come intenti e come si agisce: ovvero, se il leader afferma di aver fiducia nei propri collaboratori e poi non concede lo smart working, la situazione stride; il ruolo di comando non basta più: è necessaria una leadership “gentile” e umana, la stessa che può traghettare il team e tutta l’azienda attraverso un cambiamento di prospettive ma senza rotture, con coerenza e autenticità.

Quale futuro?

Densa di spunti riflessivi è stata poi la stanza dedicata al futuro, incerto quanto foriero di catastrofi: dai danni ambientali agli attacchi informatici, dal rischio che le macchine prendano il sopravvento ai pericoli della geopolitica; oggi più che mai è necessario avere una visione globale e porsi l’interrogativo di come si può contribuire a invertire la rotta.

Dal macro al micro, la stanza successiva, “Neanche il tempo per piangere”, voleva porre il focus sulla fatica emotiva che ogni dipendente ha nello staccarsi dall’azienda e sulla necessità che proprio il momento di uscita venga curato maggiormente, riflettendo su cosa ognuno lascia all’azienda e su cosa l’azienda lascia a ognuno e gestendo in maniera costruttiva il distacco – anche le modalità di licenziamento sono cambiate e oggi più che mai richiedono maturità umana e intelligenza emotiva –nell’ottica, sempre più probabile, che le strade si incontrino di nuovo.

«Siamo di fronte a un nuovo Umanesimo, all’insegna del “work-life blend”: sarà sempre più importante lavorare su noi stessi come persone per trovare un nuovo equilibrio, scardinando i pregiudizi e mettendoci in discussione, creando una nuova ritualità per scandire le diverse fasi della vita» ha commentato Anja Puntari Senior Business Coach & Partner di Performant.