Work trend index, l’analisi delle attività svolte su Microsoft per immaginare il lavoro del futuro

Alla luce dell’impatto che gli ultimi due anni hanno avuto sul futuro del lavoro, il management di aziende e organizzazioni necessita di una guida per transitare con successo al di là dell’incertezza attuale. Il Work Trend Index 2022 di Microsoft delinea i risultati di uno studio su 31.000 persone in 31 paesi, insieme all’analisi di trilioni di segnali di produttività in Microsoft 365 e di trend del lavoro su LinkedIn. Dati che possono aiutare i leader a interpretare correttamente il presente per prepararsi meglio al futuro. Secondo lo studio, ad esempio, il 71% dei responsabili aziendali ritiene prioritaria la riorganizzazione dei team.

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Interpretare il presente per prepararsi al futuro. A questo obiettivo punta il Work trend index 2022 di Microsoft, frutto di uno studio compiuto su 31mila persone in 31 paesi diversi che analizza l’impatto che gli ultimi due anni hanno avuto sul future of work per offrire al management delle aziende una guida utile ad andare nella direzione del successo, nonostante il periodo di grande incertezza.

Lo studio ha preso in considerazione trilioni di segnali di produttività in Microsoft 365 e di trend del lavoro su LinkedIn, mettendo insieme dati che possono aiutare i leader ad affrontare il futuro con determinazione, guidando il team verso il cambiamento. Infatti, oltre la metà dei manager, il 54% per la precisione, ritiene che la leadership della propria azienda non sia in linea con le aspettative dei dipendenti e il 74% sente di non avere sufficienti risorse e caratteristiche per apportare queste modifiche.

Sono tanti i leader che vorrebbero tornare alla situazione precedente la pandemia e, ad esempio, al lavoro in presenza al 100% nel prossimo anno: una tendenza ancora più alta nel settore manifatturiero, di vendita al dettaglio e dei beni di consumo. I dipendenti, al contrario, sottolineano l’importanza della flessibilità. Secondo LinkedIn, come si legge nel rapporto – a marzo del 2020, un posto di lavoro su 67 negli Stati Uniti offriva l’opzione a distanza; oggi uno su sette. E i lavori da remoto sono visualizzati 2,6 volte in più degli altri. Nonostante la tecnologia abbia garantito la produttività e i dipendenti stessi, da remoto, si sentano più produttivi, i leader – provati da due anni senz’altro molto duri dal punto di vista della pressione avvertita – credono che il ritorno in ufficio sia una soluzione. Ciò che invece dovrebbero fare è definire lo standard per il lavoro flessibile, in modo da bilanciare i risultati aziendali con le aspettative dei lavoratori. Se il lavoro ibrido sarà la soluzione, allora i leader dovranno «reinventare il ruolo dell’ufficio» in modo da determinare chiaramente perché e con quale frequenza ci si debba incontrare in loco, questo è ciò che chiede il 38% dei lavoratori ibridi. Ad oggi, tuttavia, “poche aziende (solo il 28%) hanno stabilito accordi” in questo senso. Di certo non esiste una ricetta valida per tutte le situazioni: dovranno essere i manager a capire cosa funziona meglio per il loro team e come organizzarsi di conseguenza.

I possibili strumenti

A dipendenti ibridi, remoti e leader sono state fatte domande rispetto alle loro sfide, al coinvolgimento e alle opportunità. Certamente per rendere le riunioni ibride efficaci per tutti sono necessari investimenti in hardware, software e formazione. Ciò significa installare telecamere basate sull’intelligenza artificiale per incrementare il coinvolgimento di chi è a distanza, usare schermi più grandi, utilizzare tutti Teams «per creare un’esperienza condivisa». Dal punto di vista culturale può essere utile pensare nuove norme per questo tipo di riunioni, in modo da far sentire tutti inclusi.

I dati da Microsoft 365

I trilioni di segnali di produttività anonimi in Microsoft 365 mostrano il lavoro flessibile in azione. Da Teams, ad esempio, emerge che le ore dedicate al lavoro sono aumentate negli ultimi due anni, sconfinando nelle pause (del 28%) e nel fine settimana (del 14%); le riunioni sono cresciute del 252%, ma sembrano iniziare più tardi il lunedì e terminare prima il venerdì, sono più mirate e vengono sperimentate anche in modalità asincrona. Alcuni intervistati, soprattutto i millennials, riferiscono anche di considerare l’utilizzo di spazi immersivi nel metaverso, anche attraverso l’uso di un avatar.

Insomma, occorrerà continuare a osservare i cambiamenti e le richieste che arrivano alla luce di ciò che è accaduto nei due anni passati e pensare organizzazioni che possano rispondere a ciò che il futuro prospetta.

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