Congedi parentali, si slitta fino a fine anno per i genitori con figli fino ai 16 anni

Misure diverse per figli under 14 e under 16: ecco cosa prevede il decreto fiscale.

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Mentre i casi di positività di alunni e docenti nelle scuole hanno già iniziato a presentarsi, a quasi due mesi dall’inizio delle attività scolastiche, il Governo ha definito il prolungamento dei congedi parentali fino al 31 dicembre 2021. A prevederlo il decreto fiscale collegato alla manovra 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 21 ottobre. Dunque, il genitore di un figlio convivente minore di 14 anni può avvalersi del congedo alternativamente all’altro genitore, sia in caso di positività del ragazzo o della ragazza, sia a causa della sospensione dell’attività didattica ed educativa in presenza o della quarantena disposta dall’Asl. Nel caso di figli disabili, e nell’eventualità in cui si presentino le medesime situazioni o se anche i centri diurni a carattere assistenziale dovessero cessare l’attività, valgono le stesse condizioni.

Quale indennità

Durante i periodi di astensione, al lavoratore è riconosciuta un’indennità del 50% della retribuzione stessa, e permane la copertura della contribuzione figurativa.

Se si hanno, invece, figli di un’età compresa tra i 14 e i 16 anni, i genitori possono astenersi dal lavoro, ma senza che sia previsto il diritto alla retribuzione, quello all’indennità e neppure al riconoscimento della contribuzione figurativa. In ogni caso è tutelato il posto di lavoro e non si può essere licenziati. Anche ai lavoratori autonomi e iscritti alla gestione separata Inps con figli a casa per contagio da Covid-19, in Dad o in quarantena, possono usufruire di un congedo a cui viene riconosciuta un’indennità pari al 50% di 1/365 del «reddito individuato secondo la base di calcolo utilizzata ai fini della determinazione dell’indennità di maternità».

La medesima indennità è prevista anche in favore dei genitori lavoratori autonomi iscritti all’INPS ed è commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita ogni anno dalla legge, in base al tipo di lavoro autonomo svolto.

L’indennità infine è riconosciuta ai lavoratori autonomi non iscritti all’Inps «subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari».

A gestire i congedi è l’Inps, che stabilisce le modalità operative e provvede anche al monitoraggio delle domande pervenute, informandone i competenti Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Ministero dell’economia e delle finanze, rigettando le domande che determinano lo sforamento dei limiti di spesa stabiliti.

È stata autorizzata una spesa extra, il cui importo è ancora da definire per il 2021, per garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche che fruisce e fruirà dei suddetti congedi.

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