How to / Emotions and Business

Come le emozioni impattano sulle organizzazioni e sulle relazioni con i clienti

Le emozioni svolgono un ruolo fondamentale nell’agire umano, e questo è valido anche quando si analizza un contesto lavorativo. In questa rubrica Anja Puntari, Executive Business Coach e artista visiva, partendo da stimoli derivanti dall’arte contemporanea, mostra come le emozioni possano diventare una leva pratica di guida di un’organizzazione, influenzando le performance e i comportamenti delle persone.

Per le aziende è il momento dell’enoughness

Per le aziende è il momento dell’enoughness

Sono alla Triennale di Milano, a una mostra co-organizzata con la Fondazione Cartier, di fronte a una scultura di Ron Mueck. L’opera consiste nella rappresentazione di una donna così realistica che potrebbe essere vera, se non fosse di dimensioni esagerate.

Quando l’oro vero inganna

Quando l’oro vero inganna

Sono alla Triennale di Milano, a una mostra co-organizzata con la Fondazione Cartier, di fronte a una scultura di Ron Mueck. L’opera consiste nella rappresentazione di una donna così realistica che potrebbe essere vera, se non fosse di dimensioni esagerate.

La dimensione intangibile della qualità

La dimensione intangibile della qualità

Sono alla Triennale di Milano, a una mostra co-organizzata con la Fondazione Cartier, di fronte a una scultura di Ron Mueck. L’opera consiste nella rappresentazione di una donna così realistica che potrebbe essere vera, se non fosse di dimensioni esagerate.

Le battaglie del green shift

Le battaglie del green shift

Quali sono le emozioni che intervengono quando si parla di climate change? Perché queste emozioni devono essere considerate dai manager delle organizzazioni?

La diversity che non c’è

La diversity che non c’è

Quanto sono collegate le parole diversity e inclusion? Se vivessimo in un mondo inclusivo, parleremmo ancora di diversity? E cosa succede quando la diversity diventa mainstream?

Se volete eccellere, fermatevi!

Se volete eccellere, fermatevi!

Fare qualcosa è meglio di non fare niente: è sempre vero? E se in alcune situazioni fermarsi, dedicarsi anche per poco a quello che i latini definivano otium fosse l’unica cosa che può portare al successo?