HR e le sfide cruciali per le imprese

Nel contesto attuale le imprese stanno affrontando sfide cruciali, prima tra tutte la carenza di personale, alimentata da vari fattori che rendono il mondo del lavoro sempre più complesso. L’opinione di tre professionisti in ambito HR.

castelli stern

L’invecchiamento della popolazione, la bassa natalità e il gran numero di persone della generazione dei Baby Boomers, rappresentano elementi che convergono verso un divario nella digitalizzazione e sottolineano l’importanza di valorizzare le competenze dei lavoratori anziani, reinserire i NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione) e le donne che sono fuori dal mercato del lavoro.  

Inoltre, c’è l’esigenza di abbandonare modelli di lavoro obsoleti, sostituendoli con nuove strategie in linea con la necessità di innovazione, equità, welfare e benessere. Una evoluzione in corso che spinge a riflettere su quali siano i nuovi paradigmi nel mondo del lavoro e quali gli attori coinvolti che diventano quindi strategici. 

Per saperne di più e sempre in concomitanza con ORU, che ha avuto luogo nei giorni 11 e 12 di novembre 2023 a Napoli, abbiamo raccolto le opinioni di rilievo di alcuni dei partecipanti.  

Cosa pensano gli HR e gli specialisti di settore delle priorità riferite al capitale umano? 

Secondo Roberto Santori Ceo Di Challenge Network: “Se il nuovo Rapporto del World Economic Forum prevede che fino a 1/4 dei posti di lavoro è destinato a cambiare nei prossimi cinque anni, emerge come necessario un investimento continuo da parte delle imprese affinché favoriscano il passaggio ai lavori del futuro attraverso la formazione. Tenere accesi i riflettori sui programmi più innovativi e le opportunità di formazione finanziata offerte dal governo è la strategia vincente per promuovere la crescita delle risorse e delle competenze.”  

Abbiamo chiesto ad Alessandro Castelli, Group Chief Human Resource Officer, Communication, ESG-Sustainability Manager, Organization & Governance, Property and Mobility Manager, presso Crédit Agricole Assurances Group Italy quali siano le priorità che CEO e Chief HR Officer dovrebbero includere nella people strategy e ci ha detto: 

 “Il tema centrale è l’engagement: è necessario sempre di più ingaggiare le persone per quanto riguarda responsabilità, comunicazione relazionale e competitività. Come fare? Un grande impulso deve arrivare dall’Employer Branding e dall’attuazione di importanti strategie di Attraction e Retention, anche attraverso una stretta collaborazione con gli Enti Istituzionali.” 

  Oltre a questo, azioni attuali per affrontare le sfide inerenti il capitale umano comprendono il potenziamento delle competenze dei lavoratori più anziani, iniziative per riassorbire i NEET e le donne nel mercato del lavoro, e una ridefinizione dei modelli di lavoro per adattarli ai cambiamenti in corso. Tuttavia, i prossimi passi potrebbero concentrarsi maggiormente sulla formazione digitale per tutti i dipendenti, sull’adozione di politiche aziendali più inclusive e bilanciate, e sulla creazione di nuove modalità lavorative che favoriscano sia l’innovazione che il benessere dei lavoratori. 

Secondo Paolo Stern, presidente di NexumStp, le urgenze e criticità sono presenti nell’agenda della direzione HR oggi sono “reclutamento, mantenimento delle risorse, costi del lavoro alti, salari bassi, impatto dell’AI, dimensione ridotta delle imprese italiane: tanti sono i temi che incontrano uno snodo fondamentale negli uffici HR il cui compito primario è mediare tra esigenze d’impresa e richieste delle nuove generazioni.”  

Confermando che la gestione delle persone nei luoghi di lavoro è una priorità per ogni organizzazione, oggi più che mai.” 

Avviare delle strategie di Digital Transformation. Credo che l’acronimo QCD (quando, come e dove) rappresenti perfettamente l’approccio che dovremmo avere nei confronti della tecnologia per affrontare le sfide future. Rafforzare la Diversity & Inclusion attraverso investimenti mirati alla gestione del capitale umano.  

E mi riferisco anche alla convivenza tra generazioni, perché ciascuna possiede un background unico e dobbiamo far sì che venga sempre messo a disposizione degli altri innescando un processo di “never-stop learning” conclude Alessandro Castelli, che ha affrontato il tema della digitalizzazione già da tempo nella propria organizzazione, mettendola al servizio delle persone, tanto che per l’onboarding ha già sperimentato uno strumento dotato di un avatar “buddy” basato sull’intelligenza artificiale. 

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