Hr tech, ecco la rivoluzione tecnologica che cambia il mondo delle risorse umane

Le quattro start up che stanno trasformando la gestione del capitale umano in chiave tech.

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Cambia il mondo delle risorse umane nel post pandemia: non una semplice mutazione ma una vera e propria rivoluzione in chiave tech. Secondo gli analisti di Fortune Business Insight, la gestione del capitale umano sta vedendo crescere di tanto il proprio valore, stimato a 32 miliardi di dollari a livello globale nel 2027. Si tratta di un tasso di crescita di oltre il 9% annuo, trainato da un lato dalle trasformazioni portate dalla pandemia, dall’altro dalle soluzioni tecnologiche nate per affrontarle. L’HR, insomma, si trasforma in HR Tech, e cresce a un ritmo mai registrato prima.

La rivoluzione in chiave tecnologica delle risorse umane mette d’accordo tutti e, da trend, si consolida come realtà, intervenendo su tutte le aree normalmente raccolte sotto il generico cappello di human resources. Secondo un recente sondaggio condotto da PWC su 600 leader HR, la tecnologia è considerata il fattore chiave per risolvere problemi emergenti in ambito di ricerca, selezione e onboarding del personale (58%), sviluppo delle persone (43%), miglioramento dell’esperienza del dipendente (42%), miglioramento della collaborazione (40%), pianificazione strategica (38%) e inclusione (34%). Il tutto in chiave di data analytics e automazione.

Sono le start up i soggetti più capaci di offrire reali strumenti di cambiamento nei processi di recruiting, e, ad oggi, quattro sono riconosciute come le protagoniste indiscusse di questa rivoluzione: Jobtech, Yousign, Nibol, Payfit.

La prima – Jobtech – è nata a Milano durante il lockdown con l’obiettivo di digitalizzare il lavoro interinale e in somministrazione: si tratta della prima agenzia per il lavoro italiana a introdurre soluzioni di ricerca e selezione, somministrazione e staff leasing digitali. Jobtech ha creato portali incentrati su specifiche aree di business che vanno dalla grande distribuzione alla logistica, dalla contabilità alla ristorazione, per fare alcuni esempi. Questi portali rispondono a tutte le esigenze della gestione delle risorse umane: ricerca e selezione del personale, selezione dei candidati più idonei e supporto nelle fasi di onboarding, somministrazione, staff leasing e gestione in prima persona degli aspetti contrattuali e salariali. «Jobtech rappresenta uno strumento efficace per la ricerca di un impiego – spiega Angelo Zamboni, co-founder dell’azienda – con un’offerta di annunci e un percorso di inserimento dedicato alle singole professioni, offrendo impieghi nelle PMI e nelle grandi aziende attive su tutto il territorio italiano».

Yousign è, invece, una startup francese che sta portando i vantaggi della firma elettronica (anche) nei dipartimenti HR italiani, aiutando grandi aziende e PMI a completare interamente da remoto i processi di assunzione e inserimento di nuovi dipendenti. «In Francia collaboriamo già attivamente con aziende del mondo HR e Recruiting come Prospectiva e Armado, mentre in Italia ci sta aiutando Jobtech a ottimizzare la soluzione per questo settore – fa sapere Fabian Stanciu, Country Manager di Yousign – La firma elettronica è uno strumento apparentemente semplice che porta però grandi benefici a tutte le parti coinvolte in un processo di assunzione: riduce la burocrazia, migliora la produttività dei team interni e garantisce un onboarding più sereno al nuovo membro del team. Oltre al fatto che permette di concludere il processo interamente da remoto, fattore ormai indispensabile».

C’è poi Nibol, la startup che sta aiutando le aziende a realizzare e gestire l’ufficio del futuro: un luogo più flessibile, digitalizzato e “aperto”, con la possibilità di aggiungere – agli spazi più “istituzionali” – delle estensioni diffuse sul territorio sotto forma di coworking e hot desk. Nata come un’app che permette agli smartworker di prenotare postazioni di lavoro in locali e caffetterie, Nibol ha esteso la sua piattaforma tecnologica anche alle aziende, che usano lo strumento per permettere ai propri dipendenti di tornare in ufficio in modo flessibile, efficiente e sicuro, prenotando i propri desk da un’applicazione e addirittura gestire visite e corrispondenza. «Il futuro del lavoro sarà basato su un sistema ibrido, fatto di smartworking e giornate in ufficio – spiega Riccardo Suardi, il founder – In questo contesto, Nibol agevola la gestione degli spazi sia per l’azienda che per il dipendente. Vogliamo diventare il punto di riferimento per la gestione a 360 gradi dell’ufficio diffuso».

Payfit, infine, è la scaleup francese che sta innovando la gestione amministrativa del personale in tutta Europa grazie alla tecnologia; il software permette di gestire a 360 gradi la vita del dipendente: permessi, malattie, cedolini e rimborsi spese. Si tratta di una soluzione funzionale che risponde a un bisogno diffuso a livello europeo: secondo una recente ricerca di YouGov, infatti, solo il 44% dei dipendenti di tutta Europa ha utilizzato almeno una volta uno strumento digitale per la gestione delle risorse umane.

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