I 21 HR job del futuro

Quali saranno gli HR job emergenti nei prossimi dieci anni, a fronte dello scenario (post) pandemico e di macro-trend globali quali l’automazione, l’intelligenza artificiale o i cambiamenti demografici? L’analisi del Cognizant Center for the Future of Work, in partnership con Future Workplace e il suo network di CHRO, individua i 21 ruoli del futuro da qui al 2030.

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La pandemia ha rimodellato drasticamente l’economia, la forza lavoro e il futuro stesso. Il Covid ha cambiato le nostre vite e le nostre giornate: le aziende sanno che dovranno favorire la conciliazione tra esigenze personali e attività lavorativa se vogliono mantenere saldi i legami con i propri dipendenti. Il cambiamento aumenterà l’importanza del ruolo delle risorse umane all’interno delle organizzazioni, chiamate a guidare i dipendenti anche nella digital trasformation.

Mentre sperimentiamo cambiamenti titanici nel modo e negli spazi in cui lavoriamo, così come negli strumenti tecnologici che utilizziamo, i leader HR sono costretti a ripensare la propria missione e a proporre nuove modalità di lavoro, formazione e collaborazione, giocando un ruolo fondamentale nel favorire la nuova employee experience.

Per questo motivo, in futuro, saranno necessari ruoli nuovi, che andranno a modificare il modo di intendere le HR, spostando il centro dell’esperienza lavorativa sulle persone e sul loro benessere.

Ad analizzare le figure del futuro ci ha pensato lo studio “21 HR Jobs of the Future”, del Cognizant Center for the Future of Work, in partnership con Future Workplace. Ecco i trend dei prossimi dieci anni, nell’ordine cronologico con cui lo studio suppone emergeranno.

  • Hr data detective: reperirà, vaglierà e indagherà i dati delle persone da più fonti, tra cui i sistemi informativi di gestione del capitale umano, i sondaggi sui dipendenti, i sistemi di monitoraggio del tempo e di gestione dell’apprendimento, ecc.
  • Work from home facilitator, incaricato di garantire che tutti i dipendenti da remoto abbiano a disposizione la tecnologia necessaria.
  • Head of business behaviour, per analizzare i dati sul comportamento dei dipendenti con l’obiettivo di incrementare engagement, benessere e produttività in azienda, facendo attenzione a mantenere salda la fiducia nel rispetto della privacy.
  • Direttore della continuità operativa (Strategic HR business continuity Director), incaricato di proteggere la forza lavoro e assicurare il mantenimento di produttività e resilienza.
  • Algorithm bias auditor, incaricato di verificare scrupolosamente il funzionamento degli algoritmi utilizzati nelle varie business unit, accertandosi che siano etici e privi di bias.
  • Second-act coach, responsabile di supportare i lavoratori in fase di cambiamento di carriera o mansione.
  • Coordinatore della formazione continua.
  • Facilitatore interazioni in “chatbot”, incaricato di supervisionare e ottimizzare le interazioni tra i dipendenti e le piattaforme chatbot.
  • Gig economy manager, incaricato di gestire il cambio periodico di ruoli, mansioni, team e progetti all’interno dell’organizzazione, secondo il modello adottato da Google.
  • Human bias officer, incaricato di prevenire le discriminazioni causate da pregiudizi umani.
  • Future of work leader, incaricato di analizzare i potenziali scenari futuri del mondo del lavoro per mantenere l’organizzazione aggiornata in materia di skills necessarie a restare sulla cresta dell’onda.
  • Responsabile integrazione dipendenti-computer (Human-machine teaming manager).
  • Architetto degli ambienti di lavoro (Workplace environmental architect): grazie a questa figura, le organizzazioni potranno ripensare gli spazi, mettendo al centro le persone e migliorandone il benessere lavorativo.
  • Responsabile per la sostenibilità ambientale aziendale (Chief climate response leader).
  • Responsabile del benessere dei dipendenti (Director of well-being): la pandemia ci ha fatto capire quanto sia importante curare il benessere fisico e mentale delle persone all’interno dell’azienda. Questo ruolo avrà la responsabilità di creare una strategia – in linea con la cultura e la mission aziendali – volta a garantire il benessere psico-fisico, emozionale e produttivo di tutti i lavoratori.
  • Chief purpose planner, incaricato della definizione e promozione dei principi aziendali.
  • Analista delle reti umane (Human network analyst): userà l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati per visualizzare e analizzare le relazioni lavorative umane.
  • Employee enablement coach, fondamentale perché trattenere talenti qualificati è una delle principali preoccupazioni per la maggior parte delle aziende in tutto il mondo.
  • Consulente per la realtà virtuale (VR immersion counselor).
  • Allenatore per la prevenzione delle distrazioni (Distraction prevention coach): la tecnologia è essenziale, ma interrompe il flusso mentale dei dipendenti. L’ansia da separazione dai propri dispositivi è ormai una sindrome nota: nomofobia. Questa figura potrà invertire la tendenza all’ossessione da smartphone e aiutare la forza-lavoro a riscoprire il proprio io più sano e produttivo.
  • Genetic diversity officer, responsabile per l’inclusione delle diversità e minoranze.
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