Licenziamenti, contributi e fisco: la crisi di governo congela il decreto Ristori 5


Il terremoto politico delle ultime settimane farà ritardare il via libera al provvedimento atteso.
Tra le misure la revisione del criterio per i sussidi a fondo perduto: non saranno i codici Ateco.
Proroghe allo stop dei licenziamenti e alla cassa integrazione. Rottamazione cartelle più lunga.

ristori

La crisi di governo, con le conseguenti dimissioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i tentativi di conferire l’incarico all’ex presidente della Bce, Mario Draghi, su indicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha congelato uno dei provvedimenti più attesi dal mondo del lavoro in questo inizio 2021. Si tratta del decreto Ristori 5, che sulla scia degli altri provvedimenti di sostegno economico anti Covid-19 prevede: nuove settimane di cassa integrazione; probabile intervento sulla Naspi; modifiche al meccanismo di erogazione dei contributi a fondo perduto, senza codici Ateco; nuova revisione delle scadenze fiscali.

Un pacchetto da 32 miliardi di euro, il quinto scostamento di bilancio in un anno: l’insediamento del nuovo governo potrebbe confermare le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane oppure cambiare l’impianto del documento. Anche se il disbrigo degli affari correnti era una delle priorità del governo dimissionario, sembra ormai evidente che sarà il nuovo esecutivo a dover intervenire.

Le misure allo studio in breve sono le seguenti:

  1. bonus 1000 euro per Partite Iva, stagionali, autonomi e intermittenti;
  2. una pace fiscale 2021 con rottamazione quater delle cartelle esattoriali e nuovo saldo e stralcio;
  3. una proroga della cassa integrazione Covid e del blocco dei licenziamenti;
  4. una proroga della Naspi e del Reddito di emergenza.

Andando nel dettaglio, le informazioni conosciute sul decreto prevederebbero un insieme di interventi per coprire tutti i settori maggiormente colpiti dall’epidemia.

  1. Le notifiche delle cartelle esattoriali dovrebbero restare congelate per un altro mese, fino al 28 febbraio 2021: non è solo una nuova tregua per i contribuenti, ma anche un modo per prendere tempo in attesa di una soluzione più duratura.
  2. I contributi a fondo perduto hanno raggiunto nel loro complesso un valore di oltre 10 miliardi di euro. Le partite Iva hanno ottenuto le somme in tempi brevi, ma non sono mancati i ritardi e i limiti nella definizione della platea di beneficiari. Per questo, calcolare le perdite di tutto il 2020 e superare il requisito dei codici Ateco potrebbero essere le principali novità da inserire nel meccanismo di accesso ai contributi a fondo perduto. Gli aiuti verranno erogati solamente sulla base del criterio della perdita di fatturato, forse del 33% in un anno e non più solo da aprile 2019 ad aprile 2020. Dovrebbero essere inclusi nel provvedimento anche i professionisti iscritti agli Ordini.
  3. Nel mondo del lavoro, inoltre, è prevista la proroga della cassa integrazione Covid-19, che arriverà fino a 26 settimane per assegno ordinario e Cig in deroga, e dello sgravio contributivo al 100% alternativo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali; il rifinanziamento di 1,5 miliardi del fondo istituito in legge di Bilancio per garantire un «anno bianco» contributivo per gli autonomi; possibile intervento anche sulla Naspi, indennità di disoccupazione; si prevedono anche aiuti Covid agli autonomi che hanno più risentito degli effetti della pandemia.
  4. Il Decreto Dovrebbe inoltre prevedere un’ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti, altrimenti previsto in scadenza il prossimo 31 marzo.
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