Gol, da giugno al via la piattaforma che supporta i lavoratori più fragili

Anpal si pone l’obiettivo di aiutare i più fragili grazie ai fondi europei e al piano italiano Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori:”A partire da giugno, i lavoratori disoccupati saranno chiamati dai centri per l’impiego per iniziare un percorso che li porterà alla formazione, alla riqualificazione e a un’occupazione nei settori della transizione, digitale ed ecologica. Andremo avanti a un ritmo di almeno 50 mila profilazioni al mese, per arrivare entro l’anno a 300 mila”, assicura Raffaele Tangorra, commissario straordinario di Anpal.

Gol

Si chiama Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, e dal mese di giugno – grazie ai fondi europei – servirà ad aiutare i lavoratori più fragili attraverso un percorso di formazione, riqualificazione e occupazione nei settori della transizione, digitale ed ecologica. I disoccupati – soprattutto under 30, over 55 e donne – verranno chiamati dal Centro per l’impiego: l’obiettivo assicurato dall’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, è di profilare almeno 50 mila persone al mese per arrivare entro l’anno a 300 mila. I settori nei quali verranno coinvolte queste persone saranno soprattutto quelli legati alla transizione, digitale ed ecologica.

Nell’ambito del Pnrr 4,4 miliardi di risorse sono destinati alle politiche attive ed entro il 2025 dovranno servire ad aiutare circa tre milioni di persone, che cominceranno a frequentare i primi corsi già a luglio, ha assicurato Raffaele Tangorra, commissario straordinario di Anpal, in un’intervista a la Repubblica. La prima Regione a partire sarà il Friuli e a ruota seguiranno le altre: in questo percorso Anpal dovrà occuparsi di aiutare i territori ad organizzare la formazione, soprattutto quelli più “indietro” del Mezzogiorno, a partire dall’approvazione dei piani regionali; poi occorrerà che arrivino nei centri per l’impiego 20 mila addetti entro l’anno, dagli 8 mila dell’inizio. Certo, si sarebbe dovuto iniziare prima con i concorsi per l’assunzione degli addetti, fa sapere il commissario straordinario. Ovviamente profilare i disoccupati non significa ancora avere trovato una soluzione per loro, ma Tangorra assicura che sarà molto importante costruire un sistema informativo strutturato che poi andrà a costituire un vero e proprio fascicolo elettronico del lavoratore, il quale in questo modo potrà essere sempre seguito lungo il suo percorso. Il passo successivo sarà quello di dare vita ad una piattaforma nuova in cui inserire le offerte di lavoro, che coinvolga anche quelle provenienti da agenzie private. Il mismatch italiano tra domanda e offerta esiste, «ma è inferiore a quello registrato in altri Paesi europei, come Francia o Germania, dopo la recessione innescata dal Covid – ha detto a Repubblica Tangorra – Da economista del lavoro che si è laureato proprio su questo tema, misurato dalla curva di Beveridge, potrei dire che è quasi fisiologico: le aziende ripartono tutte insieme e si contendono i lavoratori, generando l’apparente paradosso di avere posti vacanti in presenza di disoccupazione. Non è una cosa eccezionale, specie se la ripresa è concentrata in alcuni settori. Anzi, in questo momento storico è un problema globale. A chi gli chiedeva conto del perché non si trovassero lavoratori, il presidente Biden ha risposto: “Pagateli di più”».

Tutto questo sistema ovviamente non impedirà alle aziende di muoversi anche in modo autonomo, ma occorre ricordare che «il passaparola è sempre esistito e funziona per il segmento forte del mercato del lavoro: i laureati e i lavoratori». Gol, invece, si concentrerà, appunto, sui più fragili. «I bonus per portare amici in azienda fanno parte della dinamica creativa di mercato – ha aggiunto Tangorra – Le imprese si ingegnano come possono per ingaggiare i più corteggiati. Se però non trovano bagnini e camionisti, forse dovremmo chiederci quali salari offrono».

Quanto il reddito di cittadinanza possa ostacolare questo percorso, è un tema dibattuto in tutti i Paesi in cui esiste il reddito minimo. Tangorra fa sapere che i «beneficiari del Reddito hanno trovato 1,5 milioni di posti, anche se per lo più contratti di breve periodo». Il tema, dunque, per il presidente di Anpal, non è tanto concentrarsi sui “fannulloni”, ma semmai interrogarsi su quanto il lavoro è povero e malpagato.

Tangorra spende anche un buon giudizio sui navigator, tutti laureati con voti alti, che hanno superato una selezione pubblica e che possono ancora lavorare: «Non vanno giudicati per i posti di lavoro che hanno trovato, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e non spettava a loro».

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