Ecco le cinque competenze per il lavoro del futuro

La Future Skills Map elaborata da Cornerstone e Institute For the Future: in un contesto in profonda trasformazione, dove buona parte delle attività saranno automatizzate grazie ai robot e all’AI, ci sarà molto bisogno dell’empatia e delle intelligenze dell’essere umano

5 competenze per il futuro

Come evolverà il sistema del lavoro è abbastanza chiaro, così come sono già tendenzialmente definite le figure professionali del futuro. Altrettanto chiaro è il gap di competenze (qui un nostro approfondimento sul talent shortage): il sistema formativo nel suo complesso non produce figure professionali in linea con il mercato del lavoro. Cosa fare, in questo contesto,  per prepararsi al lavoro del futuro? Cornerstone

On Demand, azienda leader nel software cloud per la formazione e la gestione del capitale umano, ha collaborato con l’Institute for the Future per realizzare una Future Skills Map che evidenzia le conoscenze che i lavoratori devono possedere per emergere in un ambiente di lavoro caratterizzato da cambiamenti rapidissimi.

Il contesto di profonda trasformazione del lavoro lo ha tratteggiato McKinsey nell’indagine A Future That Works: Automation, Employment, and Productivity in cui si stima che il 49% delle attività lavorative potrebbe essere automatizzato entro il 2055. In particolare, in Italia l’automazione avrà un impatto di circa il 30% sul 60% delle mansioni lavorative; in altre parole, in 6 tipologie di lavori su 10 una buona parte dei compiti sarà eseguito da macchine. Inoltre, sebbene solo il 5% dei lavori potrà essere completamente automatizzato, i lavoratori che dovranno fare i conti con l’automazione sono compresi tra il 49% e il 51% sul totale della forza lavoro in Italia, circa 11 milioni di persone.

In uno scenario del genere è fondamentale avere almeno le cinque competenze della Future Skills Map:

  1. personal Branding (qui un nostro approfondimento sul tema del personal branding);
  2. intelligenza artificiale: conoscere il comportamento dei robot per sapere come possono lavorare per noi e con noi;
  3. costruire il proprio gruppo: community aperte di persone o di condivisione di idee per dare il meglio da noi stessi e trarre il meglio dagli altri, lavorando insieme con rispetto e comprensione;
  4. unire i puntini: uscire dal vortice dei dettagli per guardare l’insieme, fare un passo indietro, osservare qualcosa di complesso e renderlo semplice è una vera e propria skill sempre più richiesta in futuro;
  5. maturità emotiva: “l’intelligenza sociale, l’intelligenza emotiva e l’empatia non sono cose nuove, ma nel momento in cui la tecnologia rivoluziona lo status quo, queste qualità diventano più importanti che mai. Le soluzioni tecnologiche e l’AI possono portarci lontano, ma abbiamo ancora bisogno dell’uomo”.

Ecco perché è importante avere queste competenze secondo Cornerstone e Institute for the Future: “reinventarsi è importante e il procrastinare può essere il nostro peggiore nemico. Per prepararci a un futuro dinamico dobbiamo puntare sulla proattività, aggiustare anche quel che ancora non sembra rotto e restare forti in uno scenario nuovo.  È questo il solo modo per essere vincenti nella Skill Economy”.

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