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Diversità e inclusione come patrimonio culturale diffuso
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Diversità e inclusione come patrimonio culturale diffuso

Negli ultimi anni, le emergenze sanitarie hanno avuto la priorità a discapito di temi quali la diversità e l’inclusione. È ora di prendere coscienza delle urgenze in tema di D&I ed elevare questi temi a patrimonio diffuso. La riflessione di Tiziano Minuti, responsabile HR e Comunicazione Caronte Tourist, si focalizza sulla necessità di superare l’approccio parziale del lavoro a favore della condivisione, di un maggior investimento nella formazione e della necessità di sostegni normativi e finanziari, soprattutto per le aziende del Mezzogiorno che decidono di misurarsi su questo terreno.

Aumentano le dimissioni volontarie: il fenomeno della “great resignation” è arrivato anche in Italia?
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Aumentano le dimissioni volontarie: il fenomeno della “great resignation” è arrivato anche in Italia?

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso la nota relativa al III trimestre 2022: sono aumentati i licenziamenti, ma anche le dimissioni. A dimettersi volontariamente sono di più le donne, mentre sul fronte dell'attivazione di contratti, la crescita da luglio a settembre 2022 è dell’1,3%. Sembra quasi un paradosso: con l’inflazione alle stelle gli italiani lasciano il lavoro. Viene da chiedersi: “Anche in Italia sta arrivando il fenomeno che negli USA viene definito great resignation?” Ecco gli ultimi dati.

Cresce la richiesta di laureati, ma quasi uno su due è introvabile.
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Cresce la richiesta di laureati, ma quasi uno su due è introvabile.

Il nuovo anno si è aperto con un trend positivo per il mondo del lavoro. Il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, parla di 504 mila lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e 1,3 milioni per il primo trimestre 2023, al quale si somma una crescente richiesta di laureati. Buone notizie, o forse no… già nel 2022 un laureato su due è risultato introvabile, mentre le aziende combattono ogni giorno contro lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze.

Tra mancanza di competenze e di personale: le questioni urgenti del settore navale
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Tra mancanza di competenze e di personale: le questioni urgenti del settore navale

Oggi nel settore navale le questioni HR più urgenti sono la mancanza di competenze e il mismatch tra domanda e offerta. Rodolfo Magosso, direttore Risorse Umane e Relazioni Industriali Ignazio Messina & C, non ha dubbi: nel settore dello shipping paradossalmente la classica eccedenza di offerta nei confronti della domanda si è ribaltata e le compagnie di navigazione hanno grossa difficoltà nel trovare personale quale marinai, ma anche camerieri, cuochi e addetti alla camera per le navi da crociera. Un fenomeno recentissimo, al quale si somma l’urgenza delle competenze. L’incedere della digitalizzazione sta, infatti, impregnando sempre più anche il mondo portuale e sta diventando fondamentale un approccio digitale agli strumenti di lavoro.

Flessibilità e crescita professionale, le sfide per il recruiting
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Flessibilità e crescita professionale, le sfide per il recruiting

L’analisi di Mauro Ghilardi, Chief People and Transformation Officer di A2A, sull’attrattività delle organizzazioni nei contesti fortemente competitivi: «La difficoltà a trovare personale, in tutti i ruoli, è il problema principale di tutti. Dobbiamo recuperare i tanti Neet che non sono disponibili sul mercato del lavoro e lavorare per aumentare la percentuale di donne negli ambiti STEM».

Il welfare aziendale è uno strumento trasversale
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Il welfare aziendale è uno strumento trasversale

La sua esperienza è stata fondamentale per il tavolo di lavoro dedicato al welfare nel corso dell’ultima edizione di Officina Risorse Umane, dove sono stati trattati problemi normativi e urgenze aziendali. In primis la necessità di risolvere lo squilibrio tra l’anima economica del welfare e quella sociale, trasformando il welfare in strumento trasversale, pronto a rispondere ai problemi sociali con servizi che abbiano un impatto, per esempio, sul fronte genitorialità e caregiving.

Basta meeting inutili
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Basta meeting inutili

Se da un lato lo smartworking ci ha regalato la possibilità di un miglior work life balance, dall’altro sempre più spesso restiamo ore e ore incollati alla scrivania per meeting interminabili e – a volte – inconcludenti. I dati sono chiari: il remote working ha portato a un crescita del 252% del tempo trascorso in riunione. Ma qualcosa sta cambiando e le aziende stanno ricercando una nuova governance per le call. Il diktat? Servono regole. Basta riunioni inutili.

Salute uguale sicurezza? No, c’è molto di più. Il wellbeing in azienda.
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Salute uguale sicurezza? No, c’è molto di più. Il wellbeing in azienda.

Portare il wellbeing in azienda è una necessità da affrontare a tutti i livelli: rivedendo il concetto di sicurezza, elevando la responsabilità individuale, facendo leva sugli organi preposti per un adeguamento della normativa. Con Emanuele Aloise, Corporate Solution Manager Fitprime, abbiamo parlato di programmi di benessere, di miglioramento della salute psicologica e relazionale in azienda e di iniziative che puntano a porre le persone al centro.

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