Quattro consigli per trattenere nell’organizzazione i migliori talenti, le “star” a cui va attribuito la maggior parte del merito dei risultati raggiunti: individui intelligenti, simpatici e con alta etica del lavoro. La parola d’ordine è trasparenza, far sapere a tutti chi sono i dipendenti “vitali”. Il denaro non basta per creare rapporti di lunga durata.
Categoria: <span>Gestione Risorse</span>
Il manager visto dai millennials è tutto lavoro e poco humor
Una ricerca dello Iulm per conto di Manageritalia su come i giovani vedono i dirigenti d’impresa: ne esce un’immagine un po’ datata e con una netta prevalenza dei tratti della testa rispetto a quelli del cuore: prevalentemente maschio, con buoni guadagni ma senza una vita privata di qualità.
Top Employers 2019: 102 le aziende italiane. Le persone al centro dell’impresa
Sono le aziende che hanno ottenuto la certificazione del Top Employers Institute, riservata alle realtà imprenditoriali che offrono condizioni di lavoro eccellenti e hanno una strategia HR focalizzata sulla centralità delle persone. Sono 17 le nuove imprese italiane certificate, mentre 41 hanno ottenuto anche la certificazione Europe.
Smart Working? Solo se è utile davvero, non a tutti i costi
È la gallina dalle uova d’oro che mette d’accordo imprese e lavoratori? Il lavoro agile è utile e piace, ma bisogna valutarlo in tutti i suoi aspetti e puntare sulla coprogettazione.
L’80% dei lavoratori italiani non consiglierebbe il proprio capo
I risultati della ricerca “Good boss vs bad boss”. Piace il capo che lascia autonomia ai propri collaboratori, li ascolta e li coinvolge; non piace chi non definisce le responsabilità ed è orientato più ai processi che ai risultati. Avviso ai manager: il modo in cui trattate i collaboratori sarà lo stesso con cui loro tratteranno i clienti.
«La consulenza in ambito hr? È una questione di velocità e visione»
Parla Stefano Porta, amministratore delegato di OD&M, società di consulenza specializzata nelle risorse umane: «Oggi l’instabilità è la regola. Nell’hr sono fondamentali la spinta all’innovazione e la capacità di stare al passo con i cambiamenti».
I neolaureati italiani guadagnano meno dei “colleghi” europei
I dati di una ricerca internazionale di Willis Towers Watson, ma chi ha il “pezzo di carta” trova lavoro rapidamente e con un salario decisamente più alto rispetto a chi ha solo il diploma. Con il dottorato va ancora meglio: 8 su dieci hanno un lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo.
Le imprese alle prese con la sfida epocale dell’ageing
L’invecchiamento della popolazione è l’elemento che avrà maggiore impatto sulle nostre vite nei prossimi anni. Le aziende devono attrezzarsi per la gestione di questa grande trasformazione e smettere di essere organizzate come se tutti smettessero di lavorare arrivati ai 65 anni. In un saggio pubblicato su HBR i tre grandi temi da affrontare.
Superstipendi, reputazione e performance: ecco i migliori top manager
Gli indicatori per le classifiche dei migliori dirigenti d’impresa sono diversi. Urbano Cairo svetta per la web reputation, mentre il compianto Sergio Marchionne era il manager più pagato. A livello globale, il best performer è Pablo Isla, alla guida del gigante dell’abbigliamento Inditex (Zara).
Lo smart working fa bene all’economia
A godere dei benefici del lavoro flessibile non è solo il lavoratore, ma l’intero Pil mondiale. Lo studio The Added Value of Flexible Working commissionato dalla società Regus.