Secondo una ricerca DBS Check Provider condotta nel Regno Unito oltre il 51% degli applicants, anche per ruoli senior, riporta sul proprio curriculum informazioni non veritiere, gonfiando esperienze precedenti, mentendo in merito a hobby e interessi o aumentando le votazioni scolastiche o universitarie. Ma come possono i recruiter individuare le incongruenze e valutare il candidato anche alla luce di quest’ultime? Fausto Fusco, Chief People & Culture Officer di BIP, ci spiega i segreti dello screening dei candidati.
Author: Redazione HR LINK
Tinexta, ecco le posizioni aperte nella business unit digital trust
Il gruppo Tinexta e la società controllata InfoCert proseguono un importante piano di assunzioni. Ancora aperte oltre 20 posizioni, da ruoli più tecnici – developer, DevOps expert, data visualization expert, microsoft system engineer – a profili quali Hr integration expert, employer branding, diversity&inclusion ed employee experience expert.
Professioni digitali, ecco le più richieste
Secondo un rapporto realizzato da Ocse e Randstad, in Italia il 12% degli annunci di lavoro online è rivolto a professioni in ambito digitale. Si tratta della percentuale più alta in Europa. Le competenze digitali, però, sono indispensabili anche in job description di stampo più tradizionale. «Le digital skills – commenta Marco Ceresa, group Ceo di Randstad – sono la nuova moneta di scambio sul mercato del lavoro».
Employability femminile nei settori Logistica, ICT e Mechanics: a che punto siamo?
Il forte mismatch fra domanda e offerta di lavoro in alcuni ambiti, la limitata partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la ancor più ridotta presenza delle stesse in specifici settori, ha spinto Fondazione Gi Group e Gi Group Holding a promuovere lo studio “Women4: superare le disparità di genere per un futuro del lavoro sostenibile”.
Immigrati, il loro lavoro contribuisce al 9% del Pil. Più penalizzati dalla pandemia, sono ancora fondamentali in molti settori.
Fortemente penalizzati durante l’emergenza Covid in quanto spesso precari e meno tutelati dal blocco dei licenziamenti, i lavoratori stranieri sono il 10% degli occupati totali e contribuiscono al Pil del Paese con 144 miliardi di euro, pari al 9% del totale. A registrare il maggior apporto sono le regioni del Centro-Nord.
Mercato del lavoro, il primo nodo da sciogliere è il gender pay gap
Nonostante il principio di parità sia sancito a livello costituzionale e comunitario, la piena uguaglianza di genere sotto il profilo retributivo è ancora lontana. Abbiamo analizzato il fenomeno con Alessandra Malhamè, HR Director Bristol Myers Squibb, che sarà tra i protagonisti della prossima edizione di Officina Risorse Umane.
Mercato del lavoro in Italia, luci e ombre nel post pandemia (seconda parte)
Tra politiche attive, livelli salariali e divari da colmare, il mercato del lavoro italiano nel post pandemia si compone di luci e ombre: se da una parte l’occupazione dipendente ha dato segnali di ripresa – testimoniando la vitalità delle imprese – dall’altra persiste nettamente il gap di genere, così come il divario storico e cronicizzato tra le regioni del Sud e quelle del Nord, mentre il mismatch tra domanda e offerta è lontano dall’essere colmato.
Italy Best employers 2022, le aziende migliori dove lavorare in Italia
Smart working e flessibilità, piani di welfare, clima interno e molto altro. La survey ‘Italy’s Best Employers 2022’ utilizza questi e altri indicatori per stilare la classifica annuale delle migliori aziende in cui lavorare in Italia. Con un punteggio di 9,26 su 10 troviamo in testa Google, a poca distanza, la Banca d’Italia, una delle realtà più solide del Paese, che si porta a casa un bel 9,18. Sul podio per la prima volta anche Galbusera, che supera addirittura Apple.
Mercato del lavoro in Italia, luci e ombre nel post pandemia (prima parte)
Tra politiche attive, livelli salariali e divari da colmare, il mercato del lavoro italiano nel post pandemia si compone di luci e ombre: se da una parte l’occupazione dipendente ha dato segnali di ripresa – testimoniando la vitalità delle imprese – dall’altra persiste nettamente il gap di genere, così come il divario storico e cronicizzato tra le regioni del Sud e quelle del Nord, mentre il mismatch tra domanda e offerta è lontano dall’essere colmato.
Smart working, i dati 2022 dell’Osservatorio del Politecnico
L’Osservatorio smart working presenta i risultati della ricerca 2022, identificando trend e modalità di applicazione del lavoro agile, strumento entrato a pieno titolo nella routine organizzativa delle imprese a seguito dell’emergenza da Covid-19. Ma, sottolinea Mariano Corso, responsabile scientifico, «è il momento di riflettere su cosa sia il “vero smart working”, che deve essere l’occasione per attuare un cambiamento più profondo, incentrato sul lavoro per obiettivi e su una digitalizzazione intelligente delle attività».