La fotografia del “premio di risultato” scattata OD&M Consulting: uno strumento diffuso soprattutto nelle grandi aziende, che vale in media tra i 1.000 e 1.500 euro l’anno. Le agevolazioni per il welfare e l’allargamento dei servizi detassabili piacciono soprattutto alle pmi. “Nelle imprese si sta diffondendo una cultura organizzativa nuova, orientata al benessere e al coinvolgimento”.
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Uno strumento per misurare in concreto i benefici del welfare aziendale
Ecco il Welfare Benefit Return, realizzato da Università di Milano Bicocca e Valore Welfare: un laboratorio di un anno, con otto grandi aziende, ha consentito di mettere a punto un modello applicabile a tutte le imprese. Il welfare aziendale ha un ROI tra il 15% e il 25%, ma il beneficio è soprattutto sugli asset intangibili.
2° Rapporto Censis-Eudaimon: il welfare aziendale è la leva per migliorare lavoro e produttività
Presentato il 2° Rapporto Censis-Eudaimon: rispetto a vent’anni fa si lavora di più e si guadagna di meno, con prospettive non rosee per i giovani. L’80% dei lavoratori è soddisfatto dai servizi di welfare aziendale, migliorano il clima lavorativo e la produttività. I servizi che piacciono di più: tutela della salute, supporto alla famiglia e al potere d’acquisto.
Work life balance, cultura organizzativa e manageriale da cambiare
Le politiche di conciliazione sono uno strumento apprezzato dai lavoratori, attrattivo per i talenti e che non penalizza la produttività, ma per dare piena attuazione al WLB servono capi “family supportive”. Due ricercatori dell’Università di Bologna hanno analizzato il fenomeno, mentre alcune aziende tech degli Usa puntano sul “discretionary time off”.
Welfare e integrativi, qualcosa si muove anche nelle piccole imprese
Sono strumenti molto diffusi nelle grandi imprese o nei gruppi, principalmente nel Nord del Paese. Il 58% delle aziende associate a Confindustria prevede forme di welfare aziendale per i propri dipendenti. L’Osservatorio Ocsel della Cisl: molti accordi anche nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Sistema welfare da 109,3 miliardi di euro, ma non è per tutti
È uno dei settori produttivi più grandi del Paese ma sempre più famiglie devono ricorrere ai privati o a polizze integrative per soddisfare i propri bisogni. Nelle imprese è sempre più diffuso il welfare aziendale: soddisfa i lavoratori e impatta positivamente sugli andamenti aziendali.
Maternità e lavoro, consigli per l’uso
Da una ricerca della Dublin City University Business School emerge che la gestione delle Hr e l’atteggiamento dei superiori sono decisivi nella fase di reinserimento. Le indicazioni per migliorare il processo.
Congedo di paternità, c’è il rischio di fare passi indietro
Senza interventi normativi, l’estensione del congedo obbligatorio da 2 a 4 giorni cesserà a fine anno. Partita una petizione online per chiedere l’estensione del congedo obbligatorio per i papà a 10 giorni, come avviene nei Paesi UE con politiche avanzate di sostegno alle famiglie.
Il welfare aziendale condiviso e partecipato piace di più
Il coinvolgimento dei dipendenti è fondamentale per delineare i pacchetti di servizi da offrire nella contrattazione integrativa. Sgravi fiscali maggiori sui benefit aziendali, se le imprese attuano forme di coinvolgimento paritetico. Assistenza sanitaria al top tra le preferenze dei lavoratori.
Team di lavoro vincente, junior e senior insieme. L’innovazione è multigenerazionale
Nei gruppi di lavoro eterogenei, le persone sono più produttive, circolano più idee e si trovano soluzioni ai problemi. Piace lavorare in gruppi misti, ma i dati dell’indagine Randstad Workmonitor mettono anche in evidenza i ritardi e l’approccio “tradizionalista” dei lavoratori italiani.